Medico arrestato all'Oncologico, i retroscena dell'indagine: 200 euro per una visita gratuita. La prima denuncia di un paziente poi deceduto

Medico arrestato all'Oncologico, i retroscena dell'indagine: 200 euro per una visita gratuita. La prima denuncia di un paziente poi deceduto
di Vincenzo DAMIANI
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Venerdì 14 Luglio 2023, 07:03 - Ultimo aggiornamento: 20:05

«Giù ci sarà la coda e io cerco di aiutarti». Pochi istanti prima che i carabinieri irrompessero nel suo studio, il primario dell'Oncologico di Bari, Vito Lorusso, tranquillizzava il suo paziente sui tempi dei prossimi accertamenti clinici fissati per agosto e, contemporaneamente, intascava 200 euro per la visita appena conclusa. Un modus operandi che sarebbe stata prassi, secondo quanto ricostruito dagli investigatori: in sostanza, con la promessa di ottenere esami in tempi più celeri grazie al suo diretto interessamento, l'oncologo avrebbe preso soldi non dovuti.
Con l'accusa di concussione, il medico mercoledì mattina è finito in carcere e oggi ci sarà l'interrogatorio per la convalida o meno del fermo davanti al gip Caramia. L'oncologo, molto conosciuto nell'ambiente, viene descritto come "provato", quando i carabinieri in borghese hanno bussato alla porta del suo studio si è sentito male ed è stato portato in codice giallo al Policlinico. Ha intuito subito la gravità di quanto stava accadendo, tanto che, ancora prima che i carabinieri procedessero alla perquisizione, ha consegnato, estraendo dalla tasca dei pantaloni, i 200 euro ricevuti dal paziente appena andato via. Le telecamere piazzate da quasi 20 giorni dai militari avevano d'altronde ripreso tutto, ci sarebbe stato poco da nascondere. Le indagini, infatti, sono partite il 20 giugno scorso dopo la denuncia di un parente di un altro ammalato, nel frattempo deceduto. Gli inquirenti hanno, quindi, piazzato microspie in ospedale, nel suo ufficio, e hanno messo sotto controllo il suo telefono. Quello di mercoledì scorso, secondo gli investigatori, non sarebbe stato l'unico episodio di cessione di soldi da parte dei suoi pazienti, anzi ci sarebbero altri casi.

La sudditanza psicologica

"La situazione di sudditanza psicologica sostengono i carabinieri che lo hanno arrestato - non riguarda solo" l'ammalato visitato due giorni fa, "ma è un elemento comune a tutte le parti offese, le quali, in quanto malati oncologici ripongono, nell'oncologo in questione, ogni speranza di salvezza per la propria vita e dunque ritengono importante essere da lui assistiti". A riprova di questo ci sono le parole del paziente ascoltato come testimone nel momento dell'arresto. L'uomo, nonostante l'evidenza, avrebbe negato di aver dato soldi all'oncologo, salvo poi aggiungere una frase che la dice lunga: "Per me è importante la vita", avrebbe detto ai militari. "Il modus operandi del medico è stato riscontrato in ogni episodio intercettato", scrivono i carabinieri. Processualmente, la vicenda però sarà tutta da definire perché, come riporta gli stessi inquirenti, in realtà Lorusso non avrebbe fatto richieste di soldi al suo paziente, il denaro sarebbe stato consegnato spontaneamente. L'oncologo, secondo gli inquirenti "più o meno esplicitamente denigra il servizio sanitario nazionale e i suoi stessi colleghi, prospetta rischi e vanta competenze, rassicura i malati che a lui si affidano incondizionatamente e ne cattura la benevolenza, prenota visite, esami e medicinali, costringe gli stessi a consegnargli somme di denaro, anche a fronte di prestazioni che il sistema sanitario prevede come gratuite". Il blitz, quindi, sarebbe stato deciso per interrompere "le sistematiche condotte criminose, di concussione e di altre ipotesi delittuose riscontrabili nei fatti esposti, poste in essere dal Lorusso, in qualità pubblico ufficiale e/o di incaricato di pubblico servizio". Lorusso, si legge negli atti, avrebbe creato una "situazione di sudditanza psicologica" nelle persone che assisteva, spingendo i malati di tumore a pagare somme non dovute pur di farsi seguire da lui e di evitare lunghe attese.
Al paziente di mercoledì, ad esempio, Lorusso avrebbe assicurato che "si sarebbe fatto carico di leggere il referto della Tac" personalmente, spiegandogli che il prossimo 2 agosto, data della nuova visita, lo avrebbe visto lui personalmente: "Hanno combinato un casino quelli che ti hanno operato, però alla fine il grosso del tumore l'hanno tolto, ma hanno fatto anche un danno", sostiene rivolgendosi all'ammalato oncologico.

Il medico è assistito dall'avvocato Gaetano Castellaneta e oggi potrà difendersi davanti al gip e dare spiegazioni. Intanto, in via cautelare, è stato sospeso dall'Irccs barese. Negli atti viene evidenziata la "spregevole consuetudine" dell'oncologo "scevra da quell'etica professionale che un medico dovrebbe avere". Perché Lorusso avrebbe sottratto "denaro a persone malate, in alcuni casi, in condizioni economiche precarie", facendo leva "sulla psicologia dei pazienti e sul timore che essi nutrono per la loro vita".

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