Con l'Empoli un Lecce timoroso: bisogna ritrovare il coraggio dei tempi migliori

Lameck Banda
Lameck Banda
di Michele TOSSANI
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Mercoledì 13 Dicembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 22:51
È stato un pareggio tutto sommato giusto quello ottenuto nel posticipo di serie A dal Lecce sul campo dell’Empoli per quanto visto in campo. O, meglio, per quanto non visto, almeno da parte giallorossa. I salentini hanno approcciato in modo troppo blando una sfida che avrebbe potuto consentire loro di interrompere un digiuno di vittorie che data ormai 22 settembre e di tornare a tracciare un bel solco con la zona retrocessione.
Invece il Lecce visto all’opera al Castellani è stato troppo timoroso, preoccupato più di evitare la sconfitta contro una diretta concorrente che di azzannare l’avversario alla ricerca della vittoria.
Dal punto di vista del non possesso la partita era stata preparata bene da D’Aversa, con Oudin che si alzava sul play avversario (Grassi) per andare con Piccoli a gestire il due contro tre sulla prima linea di pressione salentina. I due esterni d’attacco (Banda e Sansone) tendevano giustamente a difendere più i rispettivi mezzi spazi che le corse esterne, per evitare che l’Empoli producesse palloni puliti ai suoi trequartisti (Cambiaghi e Cancellieri).
Il Lecce ha giocato soprattutto sulle ripartenze (l’Empoli ha registrato il 55 per cento di possesso palla) ma nel primo tempo ne ha sprecate alcune, a partire da quelle iniziali di Piccoli e Banda. In generale la squadra salentina non è stata pulita tecnicamente nel primo tempo, soprattutto nella metà campo offensiva. In fase di possesso il piano gara era soprattutto legato alla volontà dei giallorossi di isolare sulla fascia sinistra Banda contro Bereszyński. Non a caso l’esterno zambiano è stato il giocatore offensivo del Lecce a toccare più palloni (43). 
Purtroppo Banda spesso pasticciava e la manovra non aveva sempre lo sbocco desiderato. Per di più, il numero 22 veniva scarsamente assistito da un Dorgu che si confermava in difficoltà in fase difensiva. D’Aversa quindi a inizio secondo tempo lasciava il danese negli spogliatoi per mandare in campo un più attivo Gallo.
Dopo un’ora nella quale il Lecce aveva prodotto poco a livello offensivo, D’Aversa ne aveva abbastanza e inseriva Krstovic per Piccoli e Rafia al posto di un evanescente Oudin. Il gol fortunoso di Banda, che sfruttava una papera di Berisha dando al Lecce il vantaggio, era comunque figlio di una squadra che aveva iniziato il secondo tempo manovrando meglio rispetto a quanto visto nella prima frazione. 
Purtroppo per il Lecce la prestazione in crescendo di Marin e il repentino pareggio empolese cambiavano l’inerzia della partita, girandola a favore dei toscani. Andreazzoli provava a vincerla mandando in campo anche Gyasi ma ci pensava Falcone a blindare un pareggio che, ad un certo punto, era sembrato sul punto di sfuggire di mano ai pugliesi.
Alla fine resta un pareggio che lascia più dubbi che certezze. La catena sinistra iniziale (Dorgu, Oudin, Banda) ha prodotto poco. Il danesino Dorgu dal primo minuto continua a fare fatica. E poi, come mai non è entrato Strefezza per cercare di vincerla? Infine, come detto, la squadra ha iniziato la partita come se si dovesse affrontare una big del campionato. Contro il Frosinone, di scena al Via del Mare sabato prossimo alle tre del pomeriggio, servirà cambiare passo.
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