Migranti, pronti 7 centri di raccolta: a Civitavecchia una caserma

Migranti, pronti 7 centri di raccolta: a Civitavecchia una caserma
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Giovedì 14 Maggio 2015, 06:12 - Ultimo aggiornamento: 10:51
dal nostro inviato

Valentina Errante



BRUXELLES I team europei saranno indirizzati in sette centri di accoglienza e due caserme. Perché, se davvero l'Agenda Ue fosse approvata con la procedura d'urgenza, già a giugno in Italia potrebbero arrivare rappresentanti di Easo (l'Agenzia Ue che si occupa dei richiedenti asilo) Frontex ed Europol. Sono i cosiddetti ”hotspots”, che avevano suscitato molte polemiche, ossia i punti caldi del sistema immigrazione in Italia, che l'Ue voleva controllare.

L'ultima versione del Piano non prevede ispettori, ma un lavoro comune nelle procedure più difficili, a cominciare dall'identificazione e dal fotosegnalamento degli stranieri. Le modalità della collaborazione verranno definite nelle prossime settimane. Intanto però il Viminale ipotizza un piano.



I CENTRI

Secondo l'Agenda della Commissione saranno i paesi ”riceventi” a decidere dove inviare i team europei che collaboreranno con la nostra immigrazione. L'ipotesi è che oltre a Taranto, Augusta, Pozzallo, Porto Empedocle, Lampedusa, San Giuliano, vengano utilizzate anche le caserme di Civitavecchia e Messina, considerate strutture di emergenza. Ciascun centro non ospiterà più di 400 migranti. Proprio per evitare sovraffollamento per i richiedenti asilo che non potranno allontanarsi fino all'identificazione completa.



HOTSPOTS

Il ruolo dei rappresentanti di Easo Frontex e Europol sarà definito nelle prossime settimane. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ci tiene a ribadirlo: «Siamo uno Stato sovrano e siamo pronti a fare da soli. C'è da vedere se i soggetti che vengono a fare l'identificazione fanno parte di un piano complessivo internazionale, oppure vengono per controllare noi». Sulla questione le trRattative andranno avanti. Rappresentanti dell'Ue dovrebbero arrivare anche a lavorare con i funzionari impiegati nelle commissioni che esaminano le richieste di asilo. In particolare per risolvere il problema dei tempi lunghi dell'Italia: la legge prevederebbe tre settimane, mentre possono trascorrere anche anni.



I FONDI

Anche sui soldi a disposizione è ancora tutto da discutere. Al momento sono 60 i milioni di euro destinati dall'Agenda ai paesi che hanno affrontato la pressione dell'emergenza immigrazione, aiuti per gestire i flussi e per le cure sanitarie dei migranti, ma non è detto che altri soldi saranno stanziati.

E fondi in aggiunta dovrebbero arrivare anche per i mezzi che soccorrono i migranti nel Canale di Sicilia. Il terzo punto dell'Agenda riguarda il rafforzamento di Triton e Poseidon, le operazioni congiunte di sorveglianza delle frontiere dell'agenzia Frontex, per le quali verranno triplicati somme e capacità tra il 2015 e il 2016, come aveva chiesto il Consiglio europeo, convocato in sede straordinaria dopo la tragedia di aprile scorso. Una decisione che comporterà anche un allargamento del raggio d'azione e di intervento per ricerca e salvataggi in mare. Ieri la Commissione ha adottato un bilancio rettificativo per il 2015 che assicura i fondi: 89 milioni di euro in tutto (57 milioni per il fondo asilo, migrazione e integrazione e 5 milioni per il fondo sicurezza interna) destinati per finanziere le emergenza degli stati membri in prima linea. Entro la fine di maggio arriverà anche il nuovo piano operativo Triton.