Latitante catturato, Fratepietro arrestato a Carovigno

Era inserito nella lista dei ricercati più pericolosi del Ministero dell'Interno

Latitante catturato, Fratepietro arrestato a Carovigno
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Mercoledì 14 Febbraio 2024, 08:30 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 11:43

Catturato il latitante Vincenzo Fratepietro alias "Cerottino". L'arresto ieri sera a Carovigno, in provincia di Brindisi, da parte dei carabinieri del comando provinciale di Foggia. Si nascondeva in un appartamento di Carovigno: il suo nascondiglio è stato individuato, dopo un prolungato servizio di osservazione nei pressi dell'appartamento, grazie ad articolate indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari. Dopo l'arresto il latitante è statp trasferito nel carcere di Brindisi.

Nato a Cerignola, Fratepietro, 55enne inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno, è un importante narcotrafficante cerignolano, il suo nome è tra gli arrestato della maxi operazione “Cocktail”.

Un'operazione che portò all'arresto di 24 uomini: tra i reati il narcotraffico, il furto nei caveau, la detenzione di armi, il tentato omicidio e la corruzione.

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Le indagini

Il 55enne era ricercato per essersi sottratto alle ordinanze di custodia cautelare in carcere di cui era stato destinatario per il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti nell'ambito delle operazioni - coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte dai Carabinieri di Foggia - convenzionalmente denominate Cocktail (eseguita il 16.03.2023 a carico di 24 persone) e Game Over (eseguita il 24.07.2023 a carico di 82 persone).

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Fratepietro è stato individuato come “grossista e stabile fornitore” di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente in favore della consorteria mafiosa denominata “società foggiana”. 

Per lo stesso reato aggravato dall’agevolazione mafiosa il latitante è stato recentemente condannato in primo grado a 9 anni e 8 mesi di reclusione nell’ambito dell’operazione “Nemesi” della D.D.A di Bari, essendo accusato di aver stabilmente fornito di sostanza stupefacente il “clan D’Abramo – Sforza” di Altamura (BA).

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