C’è chi la sceglie per il mare cristallino, chi per la bellezza delle campagne punteggiate da ulivi secolari, chi per la movida e chi ancora per il buon cibo. La Puglia è ormai una delle mete di viaggio più ambite dai turisti. Tra questi, anche tanti ospiti “speciali”: artisti nazionali e internazionali che vi hanno acquistato casa, eleggendo la regione a buen retiro, oppure che ci tornano ogni anno semplicemente per qualche giorno di relax. Questa rubrica dà loro voce per raccontare i tanti volti del territorio dal punto di vista di chi lo ha scelto come “casa”.
La pronuncia è perfetta, quella di chi si è esercitato ordinandolo spesso nei ristoranti. Il tono di voce tradisce l’acquolina in bocca: “Ciciri e tria” è il piatto della cucina salentina di cui l’attore Francesco Arca, toscano da anni stabilitosi a Roma, più sente la mancanza. Buona forchetta, Arca il Salento lo ha scoperto insieme a un Cicerone d’eccezione: il regista Ferzan Ozpetek, che lo ha voluto come protagonista maschile di “Allacciate le cinture” accanto a Kasia Smutniak. Lui si è lasciato guidare alla scoperta del barocco, fino a farsi affascinare e travolgere da questa terra «di grandi cuori e tanti sorrisi».
Una terra che - complice anche una bellezza che non passa inosservata - lo ha accolto con calore, ma mai con invadenza.
«Incarnano benissimo la bellezza italiana. Il Salento in estate è posto pieno di gioventù, una bellissima gioventù. Io, poi, ho avuto una “raccomandazione” eccezionale, quella di Ferzan. È anche merito suo se tutte le persone che ho incontrato mi hanno coccolato come solo i salentini sanno fare».
Com’è stato il primo incontro con il Salento?
«Ne ho almeno due, ed entrambi sono legati alle persone. A Lecce, via Umberto I con il suo fermento e lo Shui bar, dove Sebastiano, il titolare, mi ha fatto sentire sempre a casa. A San Foca, dove ho preso casa con gli amici, ho amato la tranquillità tipica dei paesini e le buone cene che mi preparava Flavio del Puntarenas, a Torre Specchia. Entrambi sono diventati miei amici non vedo l’ora di tornare per riabbracciarli».
«Il giorno della proiezione del film, al cinema Massimo. Per me che sono un attore, fare un film con Ferzan, farlo nel Salento, presentarlo davanti ai salentini è stata un’emozione forte. Sull’applauso finale che non finiva più ho trattenuto le lacrime, ma è stata dura».
«I sorrisi di tutti gli amici che ho lasciato».