La tradizione del fumetto, da Sergio Toppi all'egiziana Deena Mohamed

La tradizione del fumetto, da Sergio Toppi all'egiziana Deena Mohamed
di Luca BANDIRALI e Stefano CRISTANTE
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Lunedì 6 Maggio 2024, 05:00

La tradizione del fumetto, incarnata in figure come Sergio Toppi, di cui rileggiamo alcune suggestive pagine, è sempre viva e si ripresenta in molte forme: l’esordio della giovane egiziana Deena Mohamed, finalmente pubblicato anche in Italia, è una di queste forme.


Sergio Toppi, “Scene dalla Bibbia”, NPE


Il milanese Sergio Toppi (1932-2012) è stato un mostro sacro del fumetto italiano. Ha lavorato per decenni per testate e editori completamente diversi (il Corriere dei Piccoli, il Giornalino, Bonelli, Alter Alter, Corto Maltese), riuscendo a creare nell’immaginario collettivo uno spazio del tutto originale per le proprie immagini. Con inedita potenza iconografica penetrò nel lettore fino a trasportarlo nello spazio-tempo desiderato; cercò spesso l’ancoraggio ai fatti storici, proprio per non volare via in un attimo verso altri mondi che sentiva pulsare al proprio interno. C’è qualcosa, nel segno di Toppi, che rimanda immediatamente al mistero: le espressioni umane sono precise come fotografie, ma il suo tratto le satura di piccole ombre e di ricami fissati su ogni muscolo, su ogni copricapo, su ogni microscopico dettaglio, rendendole segrete e trasformando il lettore in un involontario detective. Per più di trent’anni Toppi ha disegnato per il cattolico Giornalino, accettando anche di illustrare alcuni passi della Bibbia che finivano in un supplemento ad hoc. Le illustrazioni erano talmente speciali da meritare la pubblicazione in volume: successe per la prima volta in Francia nel 2011, e accade di nuovo oggi in Italia grazie alla collana “Sergio Toppi” della Npe, giunta con questo volume alla ventesima opera del maestro milanese. Non troverete tracce dei tradizionali frammenti iconografici del Vecchio e del Nuovo Testamento: nel secondo non ci sono quasi immagini di Gesù e della Madonna, e nel primo l’autore dichiara esplicitamente di sentirsi attratto da una rappresentazione biblica vicina alla cultura e all’antropologia mesopotamica dominante in quell’antica epoca. I versetti biblici ci raccontano episodi a volte risaputi da tutti, a volte meno citati; talvolta pieni di fatti sovrannaturali, talvolta severi fino alla crudeltà.

I disegni di Toppi riescono nel miracolo di intensificare gli eventi senza rappresentarli direttamente, cogliendo invece forme sospese che esplorano più la nostra dimensione intima che la tradizionale memoria religiosa collettiva.


Deena Mohamed, “Shubbek Lubbek”, Coconino Press


Il titolo di questo premiatissimo graphic novel vuol dire “ogni tuo desiderio è un ordine”, ed è la frase con cui il genio della lampada si presenta ad Aladino nella fiaba. Anche quella scritta e disegnata da Deena Mohamed è una fiaba, finalizzata come tutto il fiabesco contemporaneo a elaborare narrativamente temi sociali e politici (pensiamo a film come “Povere creature”, “C’è ancora domani”, “Io capitano”). Ci troviamo al Cairo, in una realtà alternativa in cui quello dei desideri in bottiglia è diventato un fiorente business, e in cui le aziende offrono soluzioni per tutte le tasche. Ma c’è anche un mercato nero, per le strade della città, dove si possono comprare desideri per pochi spiccioli. Come per qualsiasi altro prodotto, però, se spendi poco, altrettanto poco ottieni, per cui la povera gente deve fare i conti con i buffi e indesiderati effetti di desideri andati a male. In uno dei tanti bazar ambulanti giacciono però alcune bottiglie di pregio, capaci di realizzare sogni ambiziosi. Deena Mohamed, con il suo sorprendente esordio autopubblicato nel 2015 e successivamente conteso dagli editori di tutto il mondo, è una giovane autrice egiziana molto abile nel racconto, a cui sa dare profondità temporale ma anche concedendosi il gusto della digressione; non meno incisiva risulta nel disegno, sia a colori sia in un bianco e nero dal tratto spesso e marcato, per lo più a linea scura. Ne viene fuori una storia di genere urban fantasy che è anche un’ambiziosa satira dell’economia globale, combinata con le strutture profonde della cultura araba: un librone appassionante di oltre cinquecento pagine che, con il semplice meccanismo del desiderio, mette a nudo una società rivelandone i dilemmi etici, gli obiettivi e le aspettative, gli splendori e le miserie.

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