All’indomani dell’ingiunzione di pagamento Tari a carico della bambina di un anno di Cavallino, la mamma della piccola si è recata in Comune presso l’Ufficio Tributi per fare chiarezza sulla situazione e spiegare l’intoppo.
Nei fatti la cartella da pagare di circa 700 euro, con tanto di nome cognome e data di nascita nel 2022, della sua piccola bimba era chiaramente frutto di uno sbaglio burocratico.
La mamma racconta: «In Comune più di 20 persone, vittima di errore»
Ragioni che la mamma ha fatto valere negli uffici preposti. «Appena sono arrivata dietro la porta dell’ufficio tributi – spiega la donna - insieme a me c'erano più di 20 persone, più o meno tutti con errori simili al mio, date di nascita sbagliate oppure di residenza, qualcuno addirittura lamentava somme molto esorbitanti da pagare non dovute.
La mail del servizio Tributi: «Un errore»
Ieri la risposta via mail del servizio tributi di Cavallino che ha scritto ammettendo l’errore: “In seguito a telefonata intercorsa per appuntamento, acquisito tramite il numero verde per conto della figlia che riceve avviso accertamento esecutivo Tari, anno di imposta 2018, verificato l'errore materiale di intestazione a soggetto non residente nell'anno di verifica, si procederà a regolare annullamento. Il documento verrà elaborato e inviato nei giorni che seguono” si legge. Errore macroscopico dell’ufficio tributi quindi. Uno sbaglio che ha rovinato le feste di fine anno a una donna che presa dalla disperazione si era anche rivolta a un legale.
Ora controlli sulla famiglia
Ma c’è di più: nel corpo della mail, infatti, si legge che saranno effettuati ulteriori controlli, perché nessuno del nucleo famigliare risulta iscritto all’elenco della Tari. «La mia bambina ha solo un anno - ribatte la donna - e io in questa casa sono arrivata lo scorso anno come faccio a pagare per il 2018». Questa storia dai contorni paradossali forse finirà nel momento in cui si avrà la certezza che la piccola non è debitrice di nulla e che la sua mamma aveva semplicemente voglia di festeggiare con la sua famiglia lo scoccare della mezzanotte, senza il dramma di una bolletta così ingente da pagare intestata a una bambina nata quattro anni dopo la scadenza.
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