Salento, si fingevano braccianti per ottenere l'indennità: condannati in 26

Salento, si fingevano braccianti per ottenere l'indennità: condannati in 26
di Andrea TAFURO
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Venerdì 14 Luglio 2023, 07:24

Falsi braccianti per ottenere benefici fiscali. Nell'ambito di una delle tante inchieste che hanno riguardato il Salento, ieri in 26 hanno deciso di patteggiare. La sentenza, che recepisce l'accordo tra difese e accusa, è del gip Maria Francesca Mariano. I 26 hanno patteggiato 8 mesi di reclusione, con pena sospesa e non menzione, con l'aggiunta di una multa di 200 euro per ognuno di loro.

I dettagli

L'accusa, in questi casi, è sempre quella di truffa aggravata in danno dello Stato.

I fatti, riferiti al periodo tra il 2017 e il 2020 tra Copertino e Monteroni, emersi nelle indagini dei carabinieri del Nucleo ispettorato del Lavoro di Lecce e dai colleghi del comando provinciale, coordinati dalla pm Donatina Buffelli: fittizi rapporti di lavoro dichiarati all'Istituto Previdenziale al solo fine di beneficiare delle indennità a sostegno del reddito (disoccupazione agricola, malattia, maternità, indennità Covid-19) a vantaggio di presunti lavoratori agricoli, nonché al fine di regolarizzare la posizione di emersione di alcuni cittadini stranieri privi di regolare permesso di soggiorno. In questo arco di tempo sarebbero state 259 le false assunzioni di braccianti agricoli, di cui per 159 avrebbero ottenuto illecitamente l'indennità. Ventidue sarebbero, invece, i cittadini stranieri che avrebbero ottenuto l'assunzione ai fini di ottenere un permesso di soggiorno, mentre per la restante parte, l'intervento delle forze dell'ordine ha permesso di sventare un ulteriore esborso dello Stato per 300mila euro riferito agli anni 2021/2022. In tutto sono 37.432 le giornate agricole che si ritengono fittizie. Le difese sono state sostenute dagli avvocati Sebastiano Conte, Ugo Troso, Luca Pedone, Pamela Spedicato, Giovanni Zecca, Giancosimo Zecca, Cosimo D'Agostino, Luigi Massimiliano Acquaro, Simona Mancini e Frances

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