Eolico off shore,160 nuove pale "all'orizzonte": navi al lavoro al largo di Castro

Eolico off shore,160 nuove pale "all'orizzonte": navi al lavoro al largo di Castro
di Donato NUZZACI
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Domenica 26 Novembre 2023, 05:00

Movimenti di navi nello specchio di mare di fronte a Castro e nel paese cresce l’apprensione per il susseguirsi di voci legate ai progetti di eolico off-shore previsti lungo la costa Otranto-Santa Maria di Leuca. A lanciare l’allarme è stato nelle scorse ore il movimento civico “Uniti per Castro” che ha chiesto all’amministrazione comunale e alla Regione Puglia spiegazioni su alcune navi al lavoro all’orizzonte marino: «Fate le ultime foto-ricordo perché non sarà più come prima - hanno scritto su Facebook i consiglieri comunali di opposizione -. Da giorni si notano strani movimenti di mezzi navali nel nostro mare, in un mare che ormai non ci appartiene più. Al largo di Castro e tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca sono previsti due impianti, uno con l’installazione di 90 aerogeneratori per una potenza totale di 1350 MegaWatt e un altro alle spalle del primo con 60 pale eoliche». 

Amministrazioni "in allerta": «Interpellato il ministero»

Uniti per Castro evidenzia anche alcuni «controsensi difficili da capire»: «Con il suo Pptr, la Regione ha reso inedificabili alcune porzioni del centro abitato del nostro Comune, lasciando un po’ qua e un po’ là, tra strade asfaltate, opere di urbanizzazione e abitazioni, alcuni isolati lotti vuoti che per la loro singolarità e scarsissima estensione, non potranno mai avere alcun pregio naturalistico e valore paesaggistico-ambientale da tutelare.

E invece - scrivono i consiglieri - nel nostro mare esteso, intatto e immutato da millenni, vero patrimonio naturalistico e paesaggistico della nostra terra e un bene da proteggere e preservare per le future generazioni, proprio lì è stato dato il lasciapassare per impianti industriali vasti ed impattanti. Ci chiediamo che senso abbia tutto questo, se non quello di fare un doppio danno a Castro». Un altro aspetto è legato alle ultime scoperte archeologiche nel paese e riguarda la “Rotta di Enea”, certificata nel 2021 dal Consiglio d’Europa, rientrante «tra gli “Itinerari culturali europei” per ricordare il mitico fondatore di Roma, per valorizzare e rinsaldare il legame culturale che unisce l’Occidente all’Oriente, tra storia e mito. Ma, a breve, - è la denuncia dei consiglieri - di quel fazzoletto di mare del Canale d’Otranto, ponte tra le due sponde e luogo altamente simbolico, resteranno solo distese di enormi pale eoliche. Eppure, la Puglia produce il 25,2% di energia eolica in Italia e a livello nazionale una pala su quattro si trova già nella nostra regione. Per quale motivo - si chiedono da Castro - dobbiamo ancora sovraccaricare il nostro territorio con impianti di questo genere, svendendo così il nostro unico, vero e originale Patrimonio culturale e ambientale? Non c’è nessun dubbio: la nostra dea Atena, che ha ancora il suo sguardo rivolto ad Oriente, non sarà per nulla contenta di questo nuovo scempio».  Dall’amministrazione il vicesindaco di Castro, Alberto Antonio Capraro spiega di «aver interpellato il ministero per conoscere lo stato di fatto. Si stanno moltiplicando le richieste per questi parchi eolici - dichiara - e di recente ho tenuto un incontro a Morciano di Leuca per raccontare della nostra esperienza. Comunque, l’installazione delle pale non è iniziata». 

Due progetti e 160 pale eoliche

Sono due i progetti eolici previsti nello specchio di mare tra Otranto-Santa Cesarea e Santa Maria di Leuca: il progetto di Odra Energia composto da 90 aerogeneratori ad una distanza tra i 12 e i 24 km dalla costa, con torri eoliche galleggianti la cui altezza massima finale sarà non inferiore a 268 metri con il mozzo su cui sono fissate le pale eoliche posto ad una altezza non inferiore a 146-150 metri sul livello del mare. Per il progetto di Odra si è conclusa la fase di scoping (cioè di analisi preliminare della proposta progettuale) e tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo ci sarà la presentazione della documentazione della Via (valutazione di impatto ambientale). L’altezza sarà la stessa per le pale di un secondo progetto denominato “Puglia 1” proposto dalla Rwe Renewables, composto da 60 pale, ciascuno di potenza pari a 15 Megawatt (complessiva di 900), ad una distanza minima dalla costa tra Otranto e Leuca di circa 35 chilometri. Il cavidotto marino di entrambi i parchi approderà nei pressi di Porto Badisco (Otranto) fino alla stazione elettrica della rete di trasmissione nazionale di Terna situata nel territorio di Galatina per connettersi con la rete nazionale dell’energia. Nei mesi scorsi a scendere in campo sono stati i sindaci dei Comuni che si affacciano su questo litorale costiero, i quali avevano chiesto la «traslazione dei parchi eolici in zone costiere già industrializzate» e anche l’ente Parco naturale Otranto-Leuca aveva prodotto delle osservazioni evidenziando le «valenze paesaggistiche dell’intero sito costiero che va da Otranto a Leuca classificato come area naturale regionale». 
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