Giochi del Mediterraneo, fondi indisponibili: slitta anche il contratto del direttore generale

A Molfetta andrebbe il 40% del compenso inizialmente richiesto

Il commissario Ferrarese
Il commissario Ferrarese
di Domenico PALMIOTTI
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Giovedì 28 Marzo 2024, 05:00

I fondi per i Giochi del Mediterraneo del 2026 ci sono ma non sono ancora materialmente disponibili.

E così nella seduta di ieri mattina - l’altro ieri non si è più tenuta - il comitato organizzatore, presieduto da Massimo Ferrarese, si è limitato a prendere atto del nuovo piano degli impianti sportivi (27, per un fabbisogno complessivo di 167 milioni) e del relativo cronoprogramma, ma nulla ha deciso sul contratto per il direttore generale Carlo Molfetta, sui primi capi area da nominare (almeno 4-5 sui 9 previsti) e sull’organigramma. Quest’ultimo avrebbe dovuto presentarlo Molfetta, ma non l’ha potuto fare non essendo ancora stata definita la sia posizione. Si è quindi rinviato tutto al 10 aprile, ma nel frattempo il comitato deve trovare i soldi per i primi adempimenti e cercare di far passare nella prossima riunione tutto quello che ieri era all’ordine del giorno.

I dettagli

Sul compenso da attribuire al dg, la soluzione sarebbe stata trovata.

Prevede di tagliare del 40 per cento la richiesta di Molfetta (che inizialmente aveva chiesto 200mila lordi annuali, più altri 40mila lordi di benefit) e di dividere la somma in due parti: due terzi fissa e il resto vincolata a obiettivi da raggiungere. Tuttavia non si è potuto formalizzare nulla in quanto lo statuto stabilisce che il contratto va stipulato per tre anni, stesso tempo è previsto pure per i capi area, e il comitato attualmente non ha le risorse necessarie per provvedere. Sono infatti arrivati dal Comune, a cui sono stati girati dalla Regione Puglia, 500mila euro, ma costituiscono una disponibilità esigua rispetto alle spese da affrontare.

Con l’aggiornamento del comitato al 10 aprile, slitta il confronto, inizialmente programmato per questa data, tra lo stesso comitato e la commissione di coordinamento e controllo, espressione del comitato internazionale dei Giochi. Tale commissione è stata a Taranto nei giorni scorsi e al comitato ha posto una serie di problemi organizzativi: i capi area da nominare (relativamente alle funzioni eventi sport, relazioni internazionali, logistica eccetera), l’ospitalità degli atleti e delle delegazioni, i trasporti, la sicurezza. La commissione ha anche fissato alcuni paletti. Stoppando, per esempio, lunghe distanze - e quindi viaggi di trasferimento - tra residenze degli atleti e luoghi degli allenamenti e delle gare. Tant’é che dall’idea di noleggiare due navi da crociera tenendole una a Taranto e l’altra a Brindisi, si è passati a quella di tenerne due o una grande solo a Taranto. Su questo ed altro ci si sarebbe dovuti reincontrare il 10 prossimo ma si andrà inevitabilmente ad altra data. Lo slittamento, comunque, dovrebbe essere di pochi giorni.

Invece per quanto attiene l’intesa tra Governo e Regione sulle opere dei Giochi, intesa resa necessaria dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, si è appreso che nel giro di pochi giorni il ministero dell’Economia licenzierà il decreto che autorizza le 27 opere indicate dal commissario con la dote dei 167 milioni. Mancava al decreto solo la firma del ministro Giorgetti avendo già firmato i ministri Fitto (Affari europei, Sud, Coesione e Pnrr) e Abodi (Sport). Superato il passaggio del Mef e uscito il decreto, ci sarà l’intesa con la Regione. Il governatore Michele Emiliano ha manifestato la sua disponibilità all’accordo in modo che la macchina organizzativa dei Giochi vada avanti.

D.Pa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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