Bari, primarie del centrosinistra: guerra di sondaggi tra Leccese e Laforgia. Cosa dicono le previsioni

Bari, primarie del centrosinistra: guerra di sondaggi tra Leccese e Laforgia. Cosa dicono le previsioni
di Beppe STALLONE
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 21:33 - Ultimo aggiornamento: 21:36

A dieci giorni dalle primarie del centrosinistra il clima, che dopo l’incontro pubblico organizzato lunedì scorso dal Nuovo Quotidiano di Puglia era parso più disteso fra i due candidati Leccese e Laforgia, torna a farsi rovente. 
E questa volta la colpa è dei numeri, in particolare dei sondaggi. Ovvero quelli resi noti ieri e che hanno risultati diametralmente opposti. In uno è vincente il candidato del Pd, Vito Leccese e nell’altro il candidato della Convenzione, Michele Laforgia. Il primo sondaggio a circolare nel pomeriggio di ieri è quello della Winpoll, commissionato da Scenaripolitici.com, un sito specializzato. È apparso ieri ma le interviste sono state realizzate il 18 e il 19 marzo scorsi. La popolazione di riferimento è quella barese, maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, età, in proporzione alla popolazione di Bari.
Il metodo di campionamento, come si legge nella nota metodologica che lo accompagna, è ponderato per genere, fasce di età e intenzioni di voto alle ultime politiche. La metodologia delle interviste è cati (modalità di rilevazione diretta di unità statistiche realizzata attraverso interviste telefoniche, dove l'intervistatore legge le domande all'intervistato e registra le risposte su un computer, tramite un apposito software) e cami (computer assisted mobile interviews con cui si intende la tecnica che prevede la somministrazione di interviste telefoniche su telefoni cellulari). Il numero delle interviste è piuttosto consistente, 2mila completate a fronte di 4.818 rifiuti, il margine di errore è del 2,6%. Premessa necessaria per inquadrare il risultato che dà per vincente Vito Leccese con un 56% di consensi contro un 44% di Michele Laforgia. 

Cosa dicono i sondaggi

Ora, sebbene i sondaggi contengano sempre margini di errore, a volte minimi ma altre macroscopici e per quanto si tratti di sondaggi relativi non ad elezioni vere e proprie ma a primarie e quindi con una platea quanto mai fluttuante, il risultato non è stato molto gradito da Laforgia e i suoi. Tanto che il penalista ha risposto e ha contrapposto a questo primo sondaggio un altro realizzato più recentemente e cioè il 21 e 22 marzo che lo dà invece come vincente e in maniera schiacciante.
A realizzarlo è stata Yoodata per esplorare gli orientamenti di voto per le primarie del centrosinistra barese, in vista delle elezioni del sindaco e rinnovo del Consiglio comunale del 8 e 9 giugno prossimi. In questo caso il numero delle interviste è stato pari a 503 e il metodo è stato cati-cami-cawi (cioè intervista telefonica, attraverso mobile e web), è stato scelto un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne residente nella città di Bari che intende partecipare alle elezioni primarie. Il risultato questa volta dà per vincente Michele Laforgia e in maniera molto più netta rispetto al precedente sondaggio. Laforgia vincerebbe con il 68% contro il 32 di Leccese sul totale di intervistati, mentre su un campione di quelli “certamente propensi” a partecipare alle elezioni primarie, Laforgia vince con un 65% contro il 35% di Leccese, distacco comunque molto ampio. Il candidato Michele Laforgia ha voluto rendere noto questo sondaggio solo dopo che nel pomeriggio di ieri ha cominciato a circolare quello che dà per vincente Leccese ed è lo stesso avvocato a spiegarne i motivi. 
«Dalle nostre parti, un tempo, in primavera fiorivano i mandorli. Oggi, che fa caldo da dicembre, i sondaggi. Poche ore fa - sottolinea Laforgia - è stato pubblicato su un sito specializzato l’esito di un sondaggio realizzato tra il 18 e il 19 marzo, che darebbe Vito Leccese al 56% e Michele Laforgia al 44% dei votanti alle primarie del 7 aprile. La notizia circola da giorni, ma, chissà perché, il risultato fa capolino solo adesso, a dieci giorni dal voto e dopo la bufera che ha investito la città nell’ultima settimana. La legge nazionale vieta la diffusione dei sondaggi nei quindici giorni prima della data della consultazione. Ma le primarie, come abbiamo detto più volte, sono elezioni fai-da-te, con regole a geometria variabile. Per quelle di Bari, la scelta è stata rimessa unilateralmente al Pd. Come abbiamo detto, e ripetuto, era l’unico mezzo per evitare una rovinosa spaccatura, addirittura disastrosa con il senno delle cose di poi. Sta di fatto che anche noi avevamo commissionato, negli stessi giorni, un sondaggio, che per correttezza non abbiamo pubblicato e del quale non avevamo diffuso neppure l’esito. Sarebbe interessante mettere a confronto i committenti e i sondaggisti, perché il risultato non è semplicemente diverso, ma opposto, e a questo punto non abbiamo più alcun motivo per tenerlo ancora riservato. Chissà, qualcuno si ricrede».
Vito Leccese getta acqua sul fuoco: «Gli unici sondaggi che mi confortano sono quelli che faccio da qualche settimana con le tantissime persone che sto incontrando. Cittadini e cittadine che ci chiedono di non disperdere il lavoro fatto da questa amministrazione ma che non si accontentano. Vogliono sognare una Bari ancora più verde, più bella e più giusta». Intanto, in vista delle urne interne al centrosinistra, che si apriranno domenica 7 aprile, parte la guerra dei sondaggi a colpi di numeri che contraddicono i numeri. Una rilevazione che sancisce l’esatto opposto dell’altra. Una battaglia senza esclusione di colpi, con una girandola di numeri, che giorno dopo giorno si sta facendo sempre più infuocata. 
 

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