Multa pagata, ma con 30 centesimi in meno: dopo sei anni, riceve una cartella da 361 euro

Multa pagata, ma con 30 centesimi in meno: dopo sei anni, riceve una cartella da 361 euro
di Maria GIOIA
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Sabato 30 Settembre 2023, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 21:37

Sei anni fa ha pagato una multa per aver superato i limiti di velocità, compiendo un mero errore di trascrizione nell’indicare l’importo richiesto sul bollettino postale. E ora dovrà ripagarla a caro prezzo. Questa la storia di una donna di Grottaglie, che nel maggio scorso ha ricevuto una cartella esattoriale emessa dall’Agenzia delle Entrate di Taranto, per conto del comando dei vigili di Villa Castelli, del valore di 361, 23 euro semplicemente perché nel 2017 ha omesso il versamento di soli 30 centesimi su un importo di 135 euro. 
La malcapitata ha chiesto invano la sospensione della cartella, pur dimostrando di aver assolto il suo dovere. E non si è fermata, perché ha rivolto un appello al sindaco di Villa Castelli, perché possa intervenire. Per questo, al momento, è in attesa di una risposta.

La storia

La vicenda ha avuto inizio nel novembre del 2017, quando alla signora è stata notificata la multa emessa dal comando di polizia locale di Villa Castelli per aver superato i limiti di velocità nel giugno dello stesso anno, mentre percorreva la strada statale 7 Appia, in direzione Grottaglie, a bordo dell’auto intestata al marito. 
Sanzione di 135, 30 euro, se pagata entro cinque giorni dalla notifica. Di conseguenza, il marito della donna si è recato presso l’ufficio postale di Grottaglie, ha compilato il bollettino ed effettuato il pagamento di 135 euro, omettendo – per un errore di trascrizione di cui non si è accorto -, di inserire anche i 30 centesimi previsti.
Sbrigata la commissione, la multa e la relativa ricevuta del versamento sono state riposte tra i documenti di famiglia.

Dopo sei anni, è arrivato il colpo di scena che ha lasciato senza parole. 

Il colpo di scena

L’8 maggio scorso la signora Gruosso ha ricevuto una cartella di pagamento dell’Agenzia delle Entrate con cui le si chiedeva di pagare nuovamente per l’infrazione rilevata nel giugno 2017. Questa volta, però, la somma indicata nella cartella ammontava a 361, 23 euro. Stranita dalla richiesta, la donna ha rispolverato il fascicolo dei documenti di famiglia e, trovato il bollettino già pagato, si è presentata al comando della polizia locale per dimostrare di essere in regola e chiedere spiegazioni.
In quell’occasione, il personale in servizio ha effettuato una verifica, comunicandole che la sanzione risultava pagata con 30 centesimi in meno La donna è rimasta sconvolta, perché - da quanto le è stato riferito - per aver versato 30 centesimi in meno avrebbe dovuto pagare una multa di circa 370 euro, oltre ai 135 euro già versati. Ma non si è persa d’animo e ha inviato una richiesta formale di sospensione della cartella esattoriale all’Agenzia delle Entrate, a cui ha risposto il comando dei vigili urbani villacastellano, ribadendo che l’emissione della cartella in questione pari a 361, 23 euro fosse regolare. 
«Molti mi consigliano varie soluzioni tra cui ricorsi legali, tra l’altro non sono nemmeno citate nell’ingiunzione della Agenzia delle Entrate tali motivazioni, come se la multa non fosse mai stata pagata», sostiene l’interessata. «E, per il momento, non voglio farlo, perché mi sembra una cosa così evidente e assurda, in quanto l’intenzionalità di aver voluto pagare la multa è certificata: non posso credere che per 30 centesimi mancanti si debba arrivare a tanto ingolfando tribunali con pratiche assurde».

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