Bimba tirata per i capelli dal bidello della scuola. La denuncia choc della mamma

Bimba tirata per i capelli dal bidello della scuola. La denuncia choc della mamma
di Giuseppe TARANTINO
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Domenica 21 Ottobre 2018, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 21:14
Una denuncia choc quella di una donna di Nardò: alla polizia ha detto che la figlia, di 8 anni, è stata strattonata e presa per i capelli dal bidello della scuola che frequenta.
Non sarebbe la prima volta che lo stesso collaboratore scolastico riserverebbe un trattamento del genere ai piccoli alunni della scuola.
Gli agenti del commissariato di Polizia di Nardò, coordinati dal vice questore aggiunto Leo Nicolì, stanno indagando per fare completa luce sull'episodio accaduto l'altro ieri in un plesso di scuola elementare, denunciato, a quanto è dato sapere, dalla madre di un bambina di 8 anni, affetta da patologia di iperattività, che sarebbe stata vittima di un gesto violento mentre era a scuola.
Secondo quanto avrebbe riferito la donna, mentre la figlia si trovava fuori dalla classe insieme alla sua insegnante di sostegno, che la assiste durante le ore di lezione, un collaboratore scolastico l'avrebbe presa per i capelli, strattonata e spintonata, procurandole un forte dolore. Alla scena avrebbe assistito l'insegnate di sostegno della minore che spaventata da quanto accaduto sarebbe corsa ad avvisare l'insegnate di italiano che si trovava in classe a fare lezione.
Alla fine delle lezioni, la bambina è stata consegnata dalla stessa insegnante di sostegno alla madre che era andata a prenderla da scuola.
Da qui comincia l'esposizione dei fatti della madre nella denuncia presentata alla Polizia. La bambina, infatti, in un primo momento non avrebbe raccontato nulla alla madre, la quale però si era accorta subito, già in macchina, di un comportamento strano della figlia. Tanto che, una volta a casa, e dopo che la bambina si sarebbe chiusa nella sua cameretta a piangere, avrebbe insistito per farsi dire che cosa l'avesse turbata. Così la figlia avrebbe raccontato di essere stata presa per i capelli e spintonata da un collaboratore scolastico.
La madre a quel punto avrebbe immediatamente contattato l'insegnate di sostegno per chiedere spiegazioni, ricevendo la conferma dell'accaduto. In più, l'insegnate di sostegno, insieme alla collega di italiano, avrebbe anche chiesto conto al collaboratore scolastico del gesto e l'uomo si sarebbe giustificato dicendo che la sua era stata una reazione istintiva al tentativo della bambina di infilargli negli occhi una matita che aveva in mano.
La madre avrebbe inoltre raccolto il racconto della figlia più piccola, una bambina di sei anni che frequenta la stessa scuola, la quale avrebbe raccontato di un episodio simile accaduto nei giorni precedenti ad un'altra bambina che sarebbe stata afferrata per i capelli e strattonata dallo stesso collaboratore scolastico. La donna, a quel punto, avrebbe contattato la madre dell'altra bambina ed assieme si sarebbero recate a scuola per chiedere spiegazioni su quanto avvenuto.
In un'aula, le due donne avrebbero incontrato proprio il collaboratore scolastico che avrebbe ammesso di aver preso per i capelli le due bambine, nel primo caso perché la bambina si trovava fuori dall'aula e non voleva rientrare.
A corredo della denuncia presentata al commissariato esisterebbe anche un referto medico rilasciato dal Punto di primo intervento dell'ospedale di Nardò, dove la donna avrebbe accompagnato la figlia subito dopo il fatto e da dove la bambina sarebbe uscita con una prognosi di 3 giorni per un dolore alla mandibola.
Sarebbero, dunque, due gli episodi di presunta violenza nei confronti di bambine della scuola. Episodi che se confermati metterebbero in luce un comportamento non certo ortodosso da parte del collaborato scolastico.
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