Turisti annegati nel Salento, chiesta l'archiviazione. Il pm: «I bagnini fecero di tutto per salvare i due ragazzi»

E' successo nel luglio del 2021 a Baia dei Turchi

Turisti annegati nel Salento, chiesta l'archiviazione. Il pm: «I bagnini fecero di tutto per salvare i due ragazzi»
di Pierangelo TEMPESTA
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Martedì 5 Dicembre 2023, 21:41 - Ultimo aggiornamento: 21:47

Fu una tragica fatalità, per la Procura, la morte di Pia Patruno e Rosario Francesco Marino, i due ragazzi di 27 e 29 anni originari di Cerignola che persero la vita, annegati,  al largo di Otranto il 10 luglio del 2021. Sotto indagine, per quella tragedia, erano finiti il titolare del resort Baia dei Turchi, insieme al direttore della sicurezza e a due bagnini. La Procura ha avanzato richiesta di archiviazione del caso, ritenendo che nessuno degli indagati possa essere ritenuto responsabile per quello che è accaduto, bagnini compresi.

Fatto l'impossibile per salvare i due ragazzi

Tutti avrebbero fatto ciò che era nelle loro possibilità per soccorrere i ragazzi ed evitare il peggio. Ma ora l’ultima parola spetterà al giudice per le indagini preliminari. 
L'udienza camerale, convocata in seguito all'opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dai legali delle famiglie dei due giovani, si sarebbe dovuta svolgere il 4 dicembre dinanzi al gip Angelo Zizzari, ma è stata rinviata al prossimo 18 marzo.

Al termine il magistrato deciderà se archiviare il caso, disporre ulteriori indagini o al pm di formulare l’imputazione coatta. 

Quel 10 luglio del 2021 il mare era molto agitato

I due giovani erano giunti in vacanza nel Salento da poche ore in compagnia di altri amici. Il giorno della tragedia il mare era particolarmente agitato a causa del forte vento. Per la Procura non ci fu nessuna condotta omissiva che possa aver causato il decesso, sulla scorta degli accertamenti condotti dai militari della Guardia Costiera di Otranto, che non hanno consentito di individuare con certezza il punto di ingresso in mare dei due giovani. Inoltre, il punto di ritrovamento dei corpi appare incompatibile con l'ingresso del resort. E nessuno dei bagnanti presenti nello specchio d'acqua antistante la struttura si sarebbe accorto della presenza dei due giovani in difficoltà. La Procura rimarca anche che i bagnini si sarebbero adoperati il più possibile, nonostante la loro postazione di salvataggio fosse a circa 200 metri dal luogo del ritrovamento. Tutti questi elementi hanno spinto il pm a chiedere l'archiviazione del caso, non ravvisando dunque alcun comportamento penalmente rilevante in capo alle persone sottoposte a indagine. 

Le famiglie hanno presentato opposizione

Le famiglie dei due sfortunati ragazzi, assistite dall'avvocato Michele Laforgia, hanno presentato opposizione, sostenendo invece come sulla spiaggia attrezzata vi fosse una torretta di salvataggio. Secondo il legale dei familiari, il gestore del lido e gli addetti alla sorveglianza e al salvataggio avrebbero dovuto prestare particolare attenzione, viste le condizioni della costa. Con un servizio di salvataggio regolarmente attivo, sostengono le famiglie, i due giovani in difficoltà sarebbero stati notati e quindi aiutati. E probabilmente l’esito della vicenda non sarebbe stato drammatico, così come lo fu nel cuore dell’estate di due anni fa, in uno dei tratti più belli della costa adriatica salentina. 
A difendere gli indagati sono gli avvocati Gabriele Presicce e Mauro Finocchito. L'udienza, come si diceva, è stata fissata al 18 marzo 2024. 

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