Consorzi di bonifica, «tributo stralciato se non ci sono stati lavori»

Consorzi di bonifica, «tributo stralciato se non ci sono stati lavori»
di Paola ANCORA
4 Minuti di Lettura
Venerdì 21 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 06:33

Se non c’è stato beneficio diretto allora il tributo viene cancellato. A chiarire che «è in corso, da parte dei Consorzi, una continua attività di accertamento» relativa alle cartelle inviate in questi anni agli agricoltori, sono stati in commissione regionale il direttore dei Consorzi di Nardò e Ugento, Vito Caputo, e i dirigenti dell’Area agraria e dell’Area tecnica del Consorzio Arneo, Antonio Bruno e Maurizio Nuzzo.

Tassa sì, ma zero servizi

La pioggia di cartelle contro la quale si è levata la protesta di tutte le associazioni di categoria è stata fino a oggi giustificata dalla Regione con il fatto che si sarebbe dovuto rimettere in ordine i conti dei Consorzi, prima di fonderli in uno unico da consegnare, chiavi in mano, alle stesse associazioni. Ma le imprese agricole hanno sempre lamentato di dover pagare una tassa a fronte di alcun servizio reso. 
«Le problematiche inerenti l’attività dei Consorzi - hanno spiegato Caputo, Bruno e Nuzzo - derivano dalla sospensione e annullamento del tributo 630 decisi nel 2003, determinando per oltre 13 anni l’assenza di una fonte di finanziamento».

Dunque, le casse vuote e a carenza di personale non consentono «la manutenzione dei canali». Sulle cartelle, nello specifico, i rappresentanti dei Consorzi hanno chiarito che «nel caso in cui sia evidente che non ci sia il beneficio diretto specifico si procede allo sgravio. Infatti, è stato rilevato che nella provincia di Brindisi non tutti gli immobili sono oggetto di beneficio diretto specifico, per questo, nel momento in cui viene accertato che l’immobile non ricade nel reticolo, si procede all’eliminazione del tributo». 

I Piani di classifica


Nel frattempo, con il contributo di una società esterna, è stata completata la riscrittura dei Piani di classifica - indispensabili a dire chi debba pagare e chi no - ma si attende un’ultima valutazione per dare via libera al Piano generale di bonifica, «al fine di giungere ad una definizione più esatta dei destinatari del beneficio nei confronti dei quali ci sarà l’obbligo di pagamento del tributo imposto per legge». 
Insomma le manutenzioni ordinarie dei canali - che solo per l’Arneo costano 4,5 milioni di euro - non vengono fatte perché non c’è denaro. «La situazione continua ad essere critica e gli interventi sono in ritardo - ha commentato a stretto giro il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli -. Vi è la necessità di partire con il progetto del Consorzio unico. Ogni altra soluzione che sarà eventualmente proposta dal governo regionale sarà da noi respinta. Nell’immediato sono necessari interventi mirati sui territori. Faccio appello all’assessore Pentassuglia affinché si stralcino quei territori in cui la xylella ha ormai distrutto i paesaggi».
Nettamente contraria al progetto di creare un consorzio unico per il centro-sud della Puglia è Confagricoltura. «Il progetto va fermato e ridiscusso perché così com’è pensato non può che rendere ancora più gravosa una situazione che si trascina faticosamente da anni». La Regione ha ultimato gli adempimenti e si attende a breve la delibera di Giunta.

Il territorio gestito

Attualmente i sei consorzi pugliesi Terre d’Apulia, Stornara e Tara, Arneo, Ugento Li Foggi, Consorzio di Bonifica Montana del Gargano e della Capitanata gestiscono un territorio di oltre un milione di ettari, circa 1.200 chilometri di canali e opere di irrigazione che coprono una superficie di circa 210mila ettari. 
«Per l’importanza strategica che i consorzi svolgono - conclude Lazzaro - è fondamentale che i consiglieri regionali dicano no al Consorzio unico per pensare insieme alla soluzione migliore per il territorio e l’agricoltura: un percorso, quest’ultimo, che dovrebbe vedere tutte le associazioni, non solo la nostra, partecipare superando rendite di posizione ideologizzate e miopi che non giovano all’agricoltura e alla Puglia stessa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA