Schlein: «Emiliano apra a un cambiamento». Il Pd alla verifica della maggioranza: Caracciolo rimette l'incarico, Mazzarano si autosospende.

Schlein: «Emiliano apra a un cambiamento». Il Pd alla verifica della maggioranza: Caracciolo rimette l'incarico, Mazzarano si autosospende.
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Giovedì 11 Aprile 2024, 17:32 - Ultimo aggiornamento: 22:49

«Forte irritazione della segretaria per le vicende giudiziarie emerse in questi giorni. Schlein ha chiesto massimo rigore e atti concreti al Pd pugliese che ci sta già lavorando e al presidente Michele Emiliano di aprire un netto cambio di fase in Puglia. Già nei giorni scorsi a Bari aveva detto che bisogna tenere lontani trasformisti e interessi sbagliati e che serve rispetto per la comunità democratica fatta da tanti amministratori e militanti che hanno gli anticorpi per scardinare la cattiva politica». Così il Partito Democratico in una nota sulla vicenda Bari.

«Nelle prossime ore convocheremo tutti gli organismi: segreteria regionale, gruppo consiliare, direzione regionale così come abbiamo chiesto al Presidente Emiliano di convocare una riunione di maggioranza per avviare una verifica di governo e valutare il rilancio dell'azione amministrativa per un nuovo patto di fine legislatura. Per quanto attiene alla composizione del gruppo Filippo Caracciolo si è dimesso da Capogruppo, mentre Mazzarano, che si è già autosospeso, e Maurodinoia non ne faranno più parte così come previsto dal nostro codice etico». Lo spiega il segretario regionale del Partito democratico della Puglia Domenico De Santis, a proposito delle ultime vicende giudiziarie. «Il Pd pugliese - spiega - è in prima linea con i suoi militanti e amministratori nella lotta quotidiana al malaffare come testimoniano le decine di amministratori e i sindaci come quello di Peschici, Cellamare, Vieste e Bari che ricordiamo essere tuttora sotto scorta.

Proprio per questo non possiamo fare sconti sulle incompatibilità tra i nostri rappresentanti istituzionali, il nostro codice etico e le migliaia di militanti che - conclude De Santis - ogni giorno con onestà dedicano impegno e dedizione al partito democratico».

Caracciolo rimette il mandato

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale pugliese, Filippo Caracciolo, rimette in maniera «irrevocabile» il suo mandato di capogruppo. «Sembra una giostra - dichiara - altro giro, altra corsa. E, aggiungerei, altro fango. Ogni occasione è buona per tirare in mezzo qualcuno, per provare a demolire l'avversario politico sfruttando qualsiasi occasione. Oggi è toccato anche a me. C'è qualcuno che sta tentando di gettarmi in mezzo alla mischia, sfruttando una vicenda che nulla ha a che fare con quelle che da settimane stanno occupando le cronache locali e nazionali». Il riferimento è all'inchiesta del 2017 che lo vede rinviato a giudizio insieme con altri per corruzione e turbativa d'asta in relazione alla gara d'appalto bandita dal comune di Corato per la costruzione della nuova sede di una scula media. «È bene ricordare - aggiunge - che quando nel 2017 ho saputo di essere indagato mi sono immediatamente dimesso da assessore regionale. E quando a febbraio scorso sono stato rinviato a giudizio, nel corso di una riunione del gruppo regionale del Pd ho rimesso il mio mandato di capogruppo nelle mani dei colleghi che mi avevano scelto quale loro rappresentante in Consiglio regionale. Il gruppo, però, ha respinto all'unanimità le mie dimissioni, dichiarando che non c'era alcun presupposto per cui non avrei potuto continuare a ricoprire l'incarico. Io quel processo lo affronterò, perché sono innocente e lo dimostrerò nel giudizio. Ma voglio eliminare ogni possibile forma di speculazione sulla mia persona e sul partito che rappresento e per tale ragione rimetto nuovamente e in modo irrevocabile il mio mandato di capogruppo nelle mani dei colleghi consiglieri, nell'interesse del partito e, ancora una volta, dell'istituzione che mi onoro di rappresentare e dei cittadini». 

Mazzarano si autosospende

Anche il consigliere regionale tarantino Michele Mazzarano è intervenuto: "In queste ore vedo accostato impropriamente il mio nome alle vicende giudiziarie in corso. Considero questa scelta un grave danno politico alla mia persona e al Pd anche perché finisce per accreditare la tesi secondo cui esso stesso sarebbe paragonabile ad un covo di delinquenti e malfattori, mettendo tutti nello stesso calderone senza distinzione di storie, fatti e circostanze. Pertanto siamo di fronte ad un evidente strumentalizzazione politica ed elettorale. Ho appena scritto, anche in forma di autotutela, alla commissione regionale di garanzia del Pd per informarli che negli ultimi mesi non ho rinnovato la tessera al Pd. E, per evitare ulteriori accostamenti della mia persona alle vicende giudiziarie in corso, mi autosospendo dall’attività del Gruppo consiliare del Pd".

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