Giuliano Sangiorgi a Sanremo insieme ai fratelli Salvatore e Luigi: i pilastri della vita

Il post dell'artista: "Salvatore il mio eroe, Luigi che caparbietà! Vi auguro dei fratelli così. Buon Sanremo a tutti da tre “santi”: i fratelli Sangiorgi"

Giuliano Sangiorgi a Sanremo insieme ai fratelli Salvatore e Luigi: i pilastri della vita
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Lunedì 5 Febbraio 2024, 07:50

E' tempo di valigie per i fratelli Sangiorgi. Si parte, destinazione Sanremo. Si torna all'Ariston, i Negramaro tornano in gara a distanza di 19 anni dal 2005 quando parteciparono tra i Giovani con il brano "Tutto scorre". Oggi, come allora, Giuliano, Salvatore e Luigi insieme fanno squadra, si sostengono «nella vita e nel lavoro». Il post di Giuliano, frontman dei Negramaro, alla vigili della partenza per Sanremo, è una lettera d'amore nei confronti dei suoi due fratelli, oggi anche suoi manager. 

L'augurio, a tutti, è quello di essere circondati da un affetto come quello che ha lui, «… e poi, auguro a tutti di avere due fratelli così», scrive sul suo profilo facebook Giuliano Sangiorgi.   «Oggi in volo verso Sanremo, insieme come sempre».

I ricordi

Racconta delle loro vita da adolescenti, Giuliano, ricordando (e regalando ai suoi fans) momenti privati in cui tanti fratelli e sorelle possono riconoscersi: la confidenze, le naottate da ragazzi trascorse insieme. «Dal nostro letto a castello fino ai miei primi vent’anni, sempre insieme.

Giorno e notte». Notti in cui si ascoltava la musica tutti insieme «Zap Mangusta era il nostro eroe delle tenebre on air - racconta l'artista - scoprivamo i Depeche Mode, gli U2, i Doors, la grande musica dallo spazio e poi… chi si svegliava se non arrivava papà con il suo “7 e 5!” intimandoci “dolcemente” che il tempo scorreva inesorabilmente ed era già fin troppo tardi…». Poi tutti insieme fuori casa alla volta del «liceo Classico e Musicale "Giuseppe Palmieri" (scuola dove siamo andati tutti e cinque, mamma, papà  e noi tre figli, per vocazione e non per altro…)».

Il fratello Salvatore

«Guardavo mio fratello più grande Salvatore, in tutto quello che faceva ed era il mio eroe da seguire - scrive Guliano - : mi piaceva la musica che ascoltava, mi piaceva come portava i capelli, come portava tutta la sua cultura in giro e mi piaceva la sua “kefiah”, che mi spingeva a credere nell’umanità, che alla fine è tutta lì, in un gesto, in un segno, che ci avvicina gli uni agli altri e ci fa sentire vicini e vivi, anche da un piccolo paese come Copertino, anche da una città meravigliosa come Lecce».

Luigi

«Guardavo Luigi, studiare di notte e rincorrere il suo sogno di portiere di calcio.
Pensavo: come si fa a desiderare di restare in porta? Cioè io, col carattere che mi ritrovo, avrei voluto solo segnare, segnare e ancora segnare… ma non di certo salvare un’intera squadra dal goal degli avversari. Pensavo: che forza, che caparbietà, restare un passo indietro per portare tutti avanti, verso la vittoria».

Sempre insieme 

«Poi sono diventati avvocati, oggi anche miei manager. E se penso che quando ero io a studiare di notte per suonare di giorno come Luigi, quando ascoltavo e sognavo gli U2 come Salvatore, loro erano il mio piano B, quello di salvataggio. Forse anche per questo iniziai a studiare anch’io giurisprudenza, dando per certo che, semmai non ce l’avessi fatta a fare del mio sogno, la musica, il mio mestiere, avrei trovato sempre lì loro, i miei due fratelli (veri e non come oggi “bro” o “frate” a parole…) pronti ad accogliermi nel loro studio legale, anche come segretario o quantomeno “usciere” (e qui mi viene da ridere, pensando al mio amico Maccio Capatonda e a Hebert Ballerina)».

«Insomma, quel letto a castello c’è ancora oggi, con una sola differenza: ha le ali e ci porta in giro per il mondo insieme, oggi verso Sanremo. E il marketing lo lasciamo a chi lo sa fare, a noi la musica e la vita, vera!  Buon Sanremo a tutti da tre “santi”: i fratelli Sangiorgi…”che siamo noi”! Cit. I fratelli Capone - Toto’ e Peppino», chiosa scherzando Giuliano Sangiorgi. 

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