Nuovo libro per il prof Schettini: «Einstein? Un influencer. Ecco i miei sette fisici pop»

Il prof Vincenzo Schettini
Il prof Vincenzo Schettini
di Valeria BLANCO
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Martedì 24 Ottobre 2023, 14:36 - Ultimo aggiornamento: 25 Ottobre, 17:49

"Ci vuole un fisico bestiale" e Vincenzo Schettini, senza dubbio, lo è. Ma il suo ultimo libro - che esce oggi per Mondadori Electa ed è stato presentato ieri in anteprima alla Feltrinelli di Bari - non è un libro autobiografico. Piuttosto, una prosecuzione del precedente successo, "La fisica che ci piace", che nel frattempo è diventato uno spettacolo teatrale con Paolo Ruffini, pronto a debuttare a dicembre. Protagonisti del nuovo lavoro del prof Schettini sono i fisici, intesi come esseri umani con le loro isterie e debolezze, con le loro asprezze e vulnerabilità. Sette ritratti (più una sorpresa) di personaggi incrociati tra le pagine dei libri di testo - da Leonardo Da Vinci a Marie Curie passando per Tesla ed Einstein - che qui, però, rivelano la loro anima pop. Non a caso, il professor Schettini sostiene che, se fossero nati in questo secolo, certamente i "suoi" fisici sarebbero degli influencer. «Riuscite a immaginare quanti like avrebbe preso sui social la linguaccia di Einstein?».


Con più di due milioni di follower tra Tik tok e Instagram, al momento però è lui a dettare l'agenda dei social, contribuendo, tra un esperimento e l'altro, a rendere la fisica un po' più a misura di studente.

Eclettico, versatile, inarrestabile, Schettini si muove con la stessa disinvoltura tra una lezione ai suoi studenti reali, una videolezione su Tik Tok, la musica, la scrittura e il palcoscenico. E sogna di approdare, con la sua fisica "umana", anche in televisione.


Prof, partiamo dal libro: come ha scelto i sette fisici da raccontare?
«È stata durissima perché ne avrei voluti raccontare almeno cinquanta. Invece ho scelto una forma simmetrica rispetto al primo libro, che è composto da otto capitoli. Quindi ho preparato un capitolo "sorpresa" che sono sicuro farà impazzire i lettori e poi ho scelto i sette protagonisti in base al criterio della diversità, perché sono rappresentativi di periodi, intuizioni e caratteri diversi».
Quali tra questi personaggi è il suo preferito?
«Sono tutti affascinanti. Leonardo Da Vinci mi assomiglia di più perché è stato un curioso e questo lo ha portato a interessarsi di varie cose, ad essere molto versatile. Il mio preferito però è Tesla, perché è riuscito a immaginare il futuro».


Come Leonardo, lei coltiva moltissimi interessi oltre alla fisica: la musica, ad esempio, è presente in questo libro sin dal titolo.
«È quello che mi auguro facciano tutti i miei ragazzi, perché quanti più interessi si hanno tanto più si possono comprendere le proprie potenzialità. È bello che io possa rappresentare per i ragazzi tante cose, musicista, fisico, amante delle lingue. E che possa ispirarli».


Ed ora è pronto per approdare anche a teatro.
«Il palco lo frequento da sempre (Schettini è un musicista e dirige un coro gospel, ndr) ed è per me un ambiente familiare. Galeotto fu l'incontro con Paolo Ruffini che quando mi ha sentito parlare ed ha visto la luce nei miei occhi, ha insistito molto per realizzare questo viaggio nel mondo della fisica sotto forma di una sorta di lezione. Si parte il 15 dicembre per approdare al Teatro Team di Bari il 23 aprile. Stiamo trattando per una tappa anche a Lecce».


C'è solo una donna, Marie Curie, tra i personaggi che racconta. Il mondo della fisica è ancora prettamente maschile?
«Qualcosa sta cambiando, però ancora ce n'è di strada da fare. Ho voluto che Marie Curie fosse centrale nel mio libro così come le figure femminili sono centrali nella mia vita. E non solo per il suo doppio Premio Nobel, ma perché nella vita è stata "cazzuta", determinata, una che se ne fregava di quello che dicevano gli altri e per questo ha ancora tanto da insegnare anche alle donne di oggi».


I fisici che racconta sono umani ed estremamente moderni. Se vivessero nel mondo attuale, per lei sarebbero degli influencer.
«Avrebbero avuto milioni di follower come me, perché erano le rock star del loro periodo. Pensiamo alla linguaccia di Einstein: avrebbe fatto milioni di like. Oppure la mela di Newton, il suo carattere deciso: avrebbe generato migliaia di commenti e sicuramente qualche diatriba sui social. Avrebbero tutti fatto furore come influencer ed ecco perché io li vedo come personaggi pop».


Musica, insegnamento, scrittura, teatro. Cosa c'è ancora nel suo futuro?
«Mi piacerebbe riuscire a far brillare la bellezza della scuola e la figura dell'insegnante. Mi piacerebbe anche approdare in Tv perché la Tv oggi fa grande fatica a stare dietro alla rete e merita di cambiare. Ecco, a me piacerebbe essere parte di quel cambiamento».
 

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