Taranto, il “reportage” a fumetti racconta la Città Vecchia

Gli scogli di Taranto
Gli scogli di Taranto
di Alessandra LUPO
2 Minuti di Lettura
Giovedì 29 Settembre 2016, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 17:45

Si chiama “Gli scogli di Taranto” il reportage d’inchiesta a fumetti dedicato a Taranto vecchia firmato da Mattia Moro.
Il fumettista originario di Ortona narra in una serie di tavole l’abbandono e il degrado del borgo antico, che aspetta dagli anni 70 la realizzazione del piano di recupero che avrebbe dovuto salvare il cuore più autentico della città ionica. La storia parte dall’improvviso crollo di un immobile fatiscente da cui si apre la serie di incontri dell’artista con alcuni dei personaggi chiave della città “sociale”, a cominciare da Angelo (Cannata ndr) dell’associazione Le Sciaje, tra le più longeve e attive nel capoluogo ionico, che accompagna Moro nel centro storico. «Quasi tutto è a rischio crollo, qui, o è già crollato». Ma l’artista incontra anche Michele (Loiacono), architetto dell’associazione Labuat, Laboratorio Urbano Architettura Taranto, altra realtà fondamentale per la rinascita della coscienza associativa tarantina, con esperienze pionieristiche di tentativo di riappropriazione degli spazi e partecipazione, come il “Cantiere Maggese”.

 
Nella graphic novel si parla di amministrazione pubblica, di politica, di urbanistica e naturalmente di Ilva. Il tutto alla luce di una “rigenerazione urbana” diffusa che qui più che mai ha il carattere dell’emergenza sociale. Un percorso che l’associazionismo tarantino ha già cominciato da tempo, prova ne sia il lavoro della residenza artistica “Scirocco” in cui ha visto la luce il fumetto di Moro, un’esperienza di rivitalizzazione del tessuto urbano nata dalla collaborazione di Spine temporary press bookstore, Damage good, Andrea degli Armeni domus armenorum e una serie di associazioni locali formate da professionisti, studenti, pescatori: in una parola da cittadini. Il fumetto è pubblicato su Graphic News e si può leggere sul sito www.graphic-news.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA