Scoperta di sé, ironia e semplicità: "effetto Volo"

Scoperta di sé, ironia e semplicità: "effetto Volo"
di Azzurra DE RAZZA
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Domenica 3 Dicembre 2017, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 21:01
La sostanza dell’“effetto Volo” che negli ultimi giorni ha monopolizzato l’attenzione per due piccoli “incidenti mediatici” con due degli uomini più importanti d’Italia senza che questo lo destabilizzasse più di tanto, sta nello scarto netto tra il tempo della presentazione del suo ultimo libro - appena 45 minuti di dialogo con un’intervistatrice d’eccezione: l’autrice salentina Simona Toma - e le oltre due ore dedicate all’incontro con i suoi fan, per il cosiddetto firma-copie, tanto atteso.
Donne, uomini, famiglie, non pochi i bambini, per un totale di circa 400 presenze, che sembrano piazzare l’incontro leccese, alle Officine Cantelmo, tra i più popolosi tra quelli svoltisi fin qui per il suo “Quando tutto inizia” (Mondadori).
Numeri, probabilmente non da record, ma che, in questo caso, comunicano il peso di un personaggio che continua a piacere per quello che semplicemente è, per ciò che dice, per esempio nella sua storica trasmissione radiofonica, “Il volo del mattino”, in onda dal 2000 su Radio Deejay, e per ciò che scrive, senza fronzoli, con una scrittura molto vicina all’oralità. Scrive come parla, in radio, in tv, in un incontro, sempre verace, immediato, diretto. Come sul tema dello ius soli, che lo ha portato prima a “strigliare” nel dietro le quinte di “Che tempo che fa” Silvio Berlusconi per aver detto poco prima in diretta «Alcuni extracomunitari odiano i cristiani, gli ebrei, lo Stato italiano: non si può dare loro la cittadinanza solo perché hanno frequentato un ciclo scolastico», e poi, qualche giorno dopo, ad abbandonare l’incontro per la presentazione del suo libro perché infastidito dagli interventi di un altro ex premier, Matteo Renzi, lì con lui, al quale aveva chiesto fermezza sulla legge impantanata al Senato. «Non capisco perché la presentazione di un libro debba trasformarsi in un comizio politico» aveva detto alzandosi e andando via, salvo poi chiedere scusa qualche giorno dopo “per aver gestito male la situazione”.
«Scusate, suona il telefono», s’interrompe ad un certo punto dell’incontro, fingendosi platalmente sorpreso. «Ah, ma è Giuliano (il leader dei Negramaro, ndr) - annuncia Volo dal palco davanti al suo pubblico adorante -. Allora adesso rispondo e ve lo metto in viva voce, che so che siete tutti contenti». Un «Ciao beddhi» arriva da Sangiorgi amplificato dal microfono davanti all’altoparlante del cellulare. Scattano applausi e felicità. «Vieni anche tu», chiede qualcuno dalla platea. «Non vuole che venga perché ha paura che gli rubi la scena» ribatte Giuliano punzecchiando lo scrittore. «Non è vero. In realtà, dopo lo scambio con Renzi, in molti hanno paura di fare gli incontri con me perché poi prendo e vado via», ribatte Volo. Un simpatico siparietto per liquidare l’accaduto senza mettere altra carne a cuocere. Fatto sta che, poi, i due, amici da tempo e con collaborazioni varie all’attivo, finiscono con «ci sentiamo dopo per la parte privata» e l’incontro va avanti.
Quello di Volo, di fatto, è un lungo e piacevole racconto sulla “maturità”, partendo dalla sua, quella di un uomo che fino ad una manciata di anni fa «credeva solo a sé stesso e che oggi conosce bene la differenza tra “io” e “noi”. Ho capito che da soli si va più veloci ma insieme si arriva più lontano», continua Volo.
In questo suo nono libro, uscito il mese scorso e già diventato un bestseller, ha messo dentro, ancora una volta, la relazione tra uomo e donna, ma questa volta approfondendo pieghe psicologiche fondanti in una relazione, una storia di maturità, per l’appunto, che spiega quanto bello sia «fare un passo indietro, per farne fare uno davanti alle persone che si amano» dice il 45enne d’origini bresciane che oggi si divide tra Milano, New York e l’Islanda, paese della sua compagna e madre dei suoi due figli.
È Gabriele, pubblicitario milanese prossimo ai quarant’anni e felicemente scapolo, il protagonista di questo nuovo romanzo, che di fatto è la storia di un tradimento, ma vissuto nella difficile parte del terzo incomodo. Silvia entra nella sua vita come una ventata di aria fresca, facendolo precipitare nell’innamoramento totale e irrazionale fin dal primo giorno. Peccato che sia sposata, abbia un figlio e nessuna intenzione di lasciare il marito. Tra alti e bassi al lavoro e incontri clandestini, la loro relazione cresce, pur essendo inesorabilmente destinata a finire: a finire ma non a fallire, facendosi invece lo strumento di una crescita personale che Gabriele non avrebbe portato a termine, se non fosse stato per lei.
«Volevo scrivere un libro sul mondo del lavoro. Sono partito dalla storia che doveva fare da sottofondo ma mi sono ritrovato con oltre 200 pagine solo su quella». E dunque il prossimo sarà un libro sul mondo del lavoro? «Non è detto. Tornerò a scrivere tra un anno, quel che mi verrà in quel momento. Scrivo di pancia, non posso diversamente. E se un anno vi sembra troppo… Sto scrivendo la seconda stagione della mia serie tv, “Untraditional” - a proposito, gireremo due puntate in Puglia, se volete potete venire e a fare le comparse, gratuite (ride). Poi ho sempre il mio programma in radio e, comunque, ho anche due figli adesso e mi voglio prendere pure il tempo per fare il padre». Intanto, ieri il seguito è stato tutto privato, in giro per locali leccesi con l’amico Giuliano Sangiorgi, tornato nel Salento in serata, proprio per lui. Al volo.
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