Donne, uomini, famiglie, non pochi i bambini, per un totale di circa 400 presenze, che sembrano piazzare l’incontro leccese, alle Officine Cantelmo, tra i più popolosi tra quelli svoltisi fin qui per il suo “Quando tutto inizia” (Mondadori).
Numeri, probabilmente non da record, ma che, in questo caso, comunicano il peso di un personaggio che continua a piacere per quello che semplicemente è, per ciò che dice, per esempio nella sua storica trasmissione radiofonica, “Il volo del mattino”, in onda dal 2000 su Radio Deejay, e per ciò che scrive, senza fronzoli, con una scrittura molto vicina all’oralità. Scrive come parla, in radio, in tv, in un incontro, sempre verace, immediato, diretto. Come sul tema dello
«Scusate, suona il telefono», s’interrompe ad un certo punto dell’incontro, fingendosi platalmente sorpreso. «Ah, ma è Giuliano (il leader dei Negramaro,
Quello di Volo, di fatto, è un lungo e piacevole racconto sulla “maturità”, partendo dalla sua, quella di un uomo che fino ad una manciata di anni fa «credeva solo a sé stesso e che oggi conosce bene la differenza tra “io” e “noi”. Ho capito che da soli si va più veloci ma insieme si arriva più lontano», continua Volo.
In questo suo nono libro, uscito il mese scorso e già diventato un bestseller, ha messo dentro, ancora una volta, la relazione tra uomo e donna, ma questa volta approfondendo pieghe psicologiche fondanti in una relazione, una storia di maturità, per l’appunto, che spiega quanto bello sia «fare un passo indietro, per farne fare uno davanti alle persone che si amano» dice il 45enne d’origini bresciane che oggi si divide tra Milano, New York e l’Islanda, paese della sua compagna e madre dei suoi due figli.
È Gabriele, pubblicitario milanese prossimo ai quarant’anni e felicemente scapolo, il protagonista di questo nuovo romanzo, che di fatto è la storia di un tradimento, ma vissuto nella difficile parte del terzo incomodo. Silvia entra nella sua vita come una ventata di aria fresca, facendolo precipitare nell’innamoramento totale e irrazionale fin dal primo giorno. Peccato che sia sposata, abbia un figlio e nessuna intenzione di lasciare il marito. Tra alti e bassi al lavoro e incontri clandestini, la loro relazione cresce, pur essendo inesorabilmente destinata a finire: a finire ma non a fallire, facendosi invece lo strumento di una crescita personale che Gabriele non avrebbe portato a termine, se non fosse stato per lei.
«Volevo scrivere un libro sul mondo del lavoro. Sono partito dalla storia che doveva fare da sottofondo ma mi sono ritrovato con oltre 200 pagine solo su quella». E dunque il prossimo sarà un libro sul mondo del lavoro? «Non è detto. Tornerò a scrivere tra un anno, quel che mi verrà in quel momento. Scrivo di pancia, non posso diversamente. E se un anno vi sembra troppo… Sto scrivendo la seconda stagione della mia serie tv, “Untraditional” - a proposito, gireremo due puntate in Puglia, se volete potete venire e a fare le comparse, gratuite (ride). Poi ho sempre il mio programma in radio e, comunque, ho anche due figli adesso e mi voglio prendere pure il tempo per fare il padre». Intanto, ieri il seguito è stato tutto privato, in giro per locali leccesi con l’amico Giuliano Sangiorgi, tornato nel Salento in serata, proprio per lui. Al volo.