Il Tabacchificio di Castrignano del Capo diventa hotel di lusso. Il progetto

L'investimento di un imprenditore friulano a Castrignano del Capo

Il Tabacchificio di Castrignano del Capo diventa hotel di lusso. Il progetto
di Pierpaolo SPADA
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Martedì 12 Settembre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 12:00

Il lusso sta convertendo sempre più al suo credo anche i luoghi della tradizione rurale del Salento. Qualità, comfort e relax tra le antiche mura dell’ex tabacchificio di Castrignano del Capo: dopo una lunga trattativa il friulano Pietro Clocchiatti ha firmato il contratto che lo rende proprietario del seicentesco immobile e dei vasti terreni circostanti in cui svilupperà il progetto del suo «primo, elegante hotel». Con un investimento di 3 milioni e mezzo.

L'imprenditore: «Sono innamorato del Salento e ho voluto investire qua»

«Non è stato semplice, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. E ne sono felicissimo. C’è tanto da lavorare perché l’edificio è in disuso da moltissimi anni. Ma inizieremo subito: il mio obiettivo è aprire al massimo entro la primavera 2026», spiega, contattato, il giovane manager. Che vicino a Udine amministra Clooc’s srl, azienda specializzata in restauri conservativi. La scelta di investire nel settore alberghiero deriverebbe dalla passione per l’hotellerie di alto livello maturata in diversi anni d’esperienza in prestigiose strutture di Londra. Quella di investire nel Sud Italia e, più precisamente, nelle campagne nel Basso Salento, sarebbe, invece, scaturita, da ragioni di feeling: «È una mia follia. Nel Salento ci sono arrivato per l’amore che provo per questa terra. Ci sono venuto tantissime volte in vacanza e l’anno scorso mi sono convinto a investire, perché quando sto qui mi sento veramente bene».
Il primo contatto utile è stato con l’agente immobiliare Matteo Mariano e poi con il commercialista Marco De Marco, già pronto a istruire anche la pratica per la richiesta delle agevolazioni del Titolo II Turismo: «Abbiamo portato avanti una trattativa per dieci mesi e adesso siamo finalmente riusciti a siglare il preliminare che ci consente di progettare». 

Nel '600 era una masseria

Da quanto apprendiamo, l’ex tabacchificio (la sua parte prevalente) era di una società milanese che lo aveva acquistato dieci anni fa senza, tuttavia, riuscire a portare a compimento il progetto turistico-alberghiero programmato. Lo stato dell’immobile è dunque assai precario. L’imprenditore friulano ha intenzione di rendergli onore risalendo alle sue origini per restituirne la memoria alla comunità locale. L’obiettivo è capire quale sia la vera storia del compendio immobiliare rilevato e scoprirne i segreti: «Secondo le nostre fonti, è nata come masseria nel ‘600 e 200 anni dopo è stata trasformata in tabacchificio».
L’incarico di progettare l’hotel è stato affidato all’architetto lecchese ma già attivo in Salento, Massimo Brambilla. Volte a stella, a botte e a margherita. Il corpo di fabbrica centrale misura mille metri quadri ed è caratterizzato dalla presenza nella parte antistante di una vecchia “aia” di 4mila mq. E poi, a poche centinaia di metri, vi sono altri terreni per 12mila metri quadri, in gran parte coperti da ulivi purtroppo infetti da xylella.
L’idea del manager udinese è quella di strutture un complesso suddiviso in più porzioni che comprenda in tutto 15 suite.

Ospiterà 7 stanze e un piccolo ristorante

 

La struttura centrale ospiterà 7 stanze e un piccolo ristorante (25-30 coperti). Alcune dependance saranno realizzate sul primo terreno mentre su quello più grande - che ospita anche una pajara - s’immagina la creazione di almeno 3 “private homes”.
«Laddove ci sono gli ulivi punteremo salvare il salvabile e creare in alternativa un frutteto, sia per offrire delle esperienze all’ospite - dice Clocchiatti - sia per avere una cucina a “km 0”, che chiameremo a “passo 0”».

Sul piatto 3,5 milioni di euro per il recupero di un altro tassello dimenticato, da decenni in disuso, a volte abbandonato, che rinascerà in veste di ospitalità di lusso nel giro di qualche mese o anno, come già programmato, nel Salento per masseria Visciglito, l’ex Colonia Scarciglia, l’ex istituto delle Stimatine, Palazzo Zimara, Palazzo Panareo, Palazzo Balsamo e Palazzo Terragno.

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