Prof da fuori regione: così in Puglia si coprono 789 cattedre vuote

Prof da fuori regione: così in Puglia si coprono 789 cattedre vuote
di Maria Claudia MINERVA
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Domenica 30 Agosto 2020, 09:06 - Ultimo aggiornamento: 13:55

Nuvole sempre più nere si addensano all'orizzonte della scuola. Alle tante incognite legate al Covid-19 ora si aggiunge anche un problema fisiologico, con il quale in realtà gli Uffici scolastici regionali convivono da tempo «ma che quest'anno, però, si sarebbe potuto evitare» tuonano i sindacati «se solo il governo avesse deciso di stabilizzare i precari». Si tratta delle cattedre rimaste vuote perché non ci sono più insegnanti disponibili nelle graduatorie per le immissioni in ruolo, ormai esaurite da tempo, almeno per diverse discipline.

In pratica, il Ministero dell'Istruzione ha dato il via libera all'assunzione a tempo indeterminato di 85mila docenti, ma come è successo già in passato è rimasta scoperta una buona parte delle cattedre. Se, poi, si pensa che ci sono anche centinaia di insegnanti che avrebbero già chiesto di non tornare in classe in quanto «lavoratori fragili» più esposti al contagio, il rischio di far riaprire le scuole affidandole a un esercito di precari è davvero altissimo. Per coprire i posti rimasti vacanti non basteranno nemmeno i 50mila supplenti che saranno contrattualizzati a tempo, insieme a circa 20mila addetti Ata, solo per far fronte all'emergenza Coronavirus.

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In Puglia, a fronte di 3.700 cattedre disponibili per le immissioni in ruolo, ben 789 sono rimaste vuote e sono entrate nel circuito della cosiddetta Call veloce - regolamentata dal recente Decreto ministeriale dell' 8 giugno 2020 - una novità del 2020 fortemente voluta dalla ministra all'Istruzione, Lucia Azzolina, partita proprio ieri per concludersi il 2 settembre prossimo. La call veloce, il cui significato è, appunto, chiamata veloce, è il nuovo meccanismo di assunzione degli insegnanti e riguarda, in particolare, i posti che rimangono vacanti e disponibili dopo le immissioni in ruolo. La nuova modalità di assunzione mira a velocizzare i tempi e a coprire più rapidamente le cattedre vacanti che, altrimenti, rimarrebbero vuote e sarebbero coperti dal personale supplente a tempo determinato. Nulla di strano se non fosse che le assunzioni in ruolo del personale avverranno in un'altra regione rispetto a quella di pertinenza della medesima graduatoria e riguardano docenti inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento e docenti inseriti nelle Graduatorie di merito dei concorsi. «Questo significa che in Puglia arriveranno insegnanti di altre regioni, mentre i precari rimarranno, ancora una volta, a mani vuote» incalzano i sindacati già sul piede di guerra.

«Quello che prevedevamo è accaduto. Mentre la Puglia e il Sud in generale piangono posti di lavoro, non si stabilizzano i precari che per almeno un decennio hanno consentito l'apertura delle scuole pugliesi e si consegnano posti di lavoro della nostra terra alla cosiddetta call veloce. Un paradosso inaccettabile, in particolare in questo momento storico» sbotta Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia, che aggiunge: «Mentre si pensa di far muovere il meno possibile i cittadini, i burocrati non si smentiscono e mettono in atto procedure senza capo né coda. La politica, in particolare i parlamentari pugliesi, facciamo sentire a Roma la propria voce, difendendo un territorio stanco di certe ingiustizie».

Secondo il segretario generale della Cisl Scuola Puglia, Roberto Calienno, il numero delle cattedre vuote in Puglia è ancora più alto e raggiunge quota 1.200. «Ci sono 789 posti destinati all call veloce, più altri 500 che andranno ai supplenti, senza contare gli accantonamenti (posti che spetterebbero ai ricorrenti ma non essendo ancora ben definita la situazione di tali inserimenti, vengono congelati, ndr).

Siamo insoddisfatti - prosegue - perché si poteva decidere di stabilizzare il personale in maniera più semplice e veloce: si tratta di supplenti che lavorano già da tanti anni. Quindi perché non dare stabilità a queste persone, perché non dare continuità didattica anche agli alunni? È l'effetto della scelta del Ministero di non tener conto delle nostre istanze». Del resto, essendo slittato in autunno il nuovo concorso ed essendo ormai vuote da anni le Gae (Graduatorie ad esaurimento), era inevitabile che molte delle 85mila cattedre a disposizione non fossero coperte da un docente stabile.

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