«Qualificare le aziende primo passo fondamentale»

Leonardo Lanciano, consulente esperto di sicurezza impegnato con Leo Costruzioni in un settore chiave

Leonardo Lanciano, consulente esperto di sicurezza a supporto del responsabile del Servizio prevenzione e protezione della Leo Costruzioni Spa
Leonardo Lanciano, consulente esperto di sicurezza a supporto del responsabile del Servizio prevenzione e protezione della Leo Costruzioni Spa
di ​Ciro SANARICA
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Venerdì 26 Aprile 2024, 14:47 - Ultimo aggiornamento: 16:27

In cima alle sanguinose classifiche relative alle morti bianche, il ramo edile. Si tratta di casualità? Difficile pensarlo. Si cerca di individuare le possibili cause insieme a Leonardo Lanciano, consulente esperto di sicurezza sui luoghi di lavoro a supporto del responsabile del Servizio prevenzione e protezione della Leo Costruzioni Spa, rinomata azienda salentina nel comparto dell’edilizia.

«Purtroppo – dice Lanciano – non ci si può sottrarre a quello che risulta essere un dato di fatto. È triste apprendere con una certa di frequenza di incidenti gravi ed è scontato affermare che si tratta di un settore particolarmente soggetto a questi tragici eventi. Le cause? Secondo me bisogna rivolgere le attenzioni sulla scarsa qualificazione di molte aziende. Questo settore vede nascere aziende dall’oggi al domani con estrema facilità e sovente non vi sono delle basi conoscitive sostanziali. Basta aprire una partita Iva. Ma non dovrebbe essere così. Penso che sarebbe opportuno qualificare le piccole attività imprenditoriali alla nascita perché spesso gli infortuni riguardano proprio esse».

Le leggi del mercato hanno il loro peso? Il sistema spesso adottato delle aste al ribasso può incidere sulla problematica? Secondo Leonardo Lanciano sì. «Proporre prezzi sempre più bassi per assicurarsi un appalto comporta necessariamente degli scompensi. Per ditte con basi economiche non rilevanti potrebbe portare a gravi errori. Ad esempio potrebbe indurre ad assumere un personale poco formato, per il quale la retribuzione può essere inferiore, ma a quale prezzo? Avere gente sui cantieri non esperta. Potrebbe indurre ad un taglio delle spese e magari questo significa risparmiare sui dispositivi di sicurezza. Dispositivi che peraltro tanto spesso vengono adoperati male o non adoperati. Qui ricadiamo nelle responsabilità soggettive del lavoratore, a cui va inculcata la cultura della sicurezza». Un’innata cultura sbagliata che in altri Paesi non esiste, perché le regole sono maniacalmente osservate. «Ho visto lavorare ditte estere, magari inglesi, e vi posso assicurare che non esiste un singolo addetto privo dei dpi. Non capisco perché l’italiano faccia fatica ad impiegarli e quasi sembra “strano” chi lo fa. Penso che occorrerebbe la maggiore collaborazione di tutti, dalle aziende agli enti di controllo, che non devono essere “enti punitivi” ma “enti formativi”. Non sarebbe male permettere di sgravare le spese per la sicurezza, aiuterebbe molte realtà per le quali il peso è oneroso».
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