Commissione Antimafia a Foggia, Colosimo: «È feroce e tecnologica. Qui la gente onesta ha paura»

Commissione Antimafia a Foggia, Colosimo: «È feroce e tecnologica. Qui la gente onesta ha paura»
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Venerdì 8 Settembre 2023, 21:42

«Nel foggiano c’è una mafia pericolosa. Una mafia militare affiancata da una mafia degli affari». Lo ha detto Chiara Colosimo presidente della Commissione parlamentare Antimafia, incontrando i giornalisti al termine della missione a Foggia. «La quarta mafia - ha detto Colosimo - è insieme feroce e tecnologica. Spara mentre usa il cripotelefonino. È globale e rurale. Primitiva ma allo stesso tempo tecnologica. È una mafia che sembra sfidarci quotidianamente: una sfida che lo Stato ha accolto. Negli ultimi tempi si è assistito ad una trasformazione della criminalità in una industria del crimine».

Le parole della presidente

La presidente Colosimo evidenziando la pericolosità delle mafie del foggiano ha ricordato alcuni dati che sono emersi nel corso delle audizioni. «In sedici mesi - ha spiegato - la questura di Foggia ha fatto dieci divieti di funerali. Nel 2022, in provincia, sono stati registrati 17 omicidi di cui tre ad opera di minorenni. Inoltre, in un normale svolgimento di una gara è capitato di trovarsi, a fronte di numerose aziende, un solo partecipante. La Squadra Stato ha fatto si però che quel partecipante non si aggiudicasse quella gara».
Dagli incontri di oggi è emerso anche «la situazione dei cittadini onesti che hanno fondamentalmente timore della criminalità organizzata foggiana e quindi sono costretti al silenzio. C’è stato anche sottolineato che esiste una zona grigia che diciamo crea un fronte di confusione nell’ambito dei rapporti con la criminalità organizzata e che probabilmente rappresenta un ulteriore impulso al silenzio di quella parte della cittadinanza che invece sarebbe propensa a sostenere le indagini», ha detto invece Federico Cafiero de Raho vice presidente della commissione parlamentare antimafia.

«Nella provincia di Foggia - ha detto ancora - la microcriminalità è una criminalità al passo con i progetti più ampi della criminalità organizzata che peraltro è autrice e protagonista delle grandi rapine. Di quelle rapine che vengono commesse non solo in questo territorio ma anche al nord». «Negli ultimi anni - ha aggiunto Cafiero De Raho - c’è stato sicuramente un grande impegno delle forze dell’ordine e della magistratura.

Ma è necessario recuperare appieno la fiducia dei cittadini e questo ciò che oggi manca. Ma soprattutto è necessario garantire la sicurezza dei cittadini» .

D'Attis


Sulla visita di ieri è intervenuto anche il vicepresidente della Commissione Antimafia Mauro D’Attis, che si è detto soddisfatto dei lavori: «Avevo richiesto la missione assieme ai colleghi pugliesi Giandonato La Salandra, Filippo Melchiorre, Saverio Congedo e Giovanni Maiorano. Ringrazio la presidente Colosimo e tutti i colleghi per aver da subito condiviso la necessità di venire in Capitanata. Una terra in cui la mafia si è annidata per decenni ed il cambiamento è un processo che richiede tempo e lavoro. Ma oggi abbiamo dato un segnale forte a tutti: la squadra Stato finalmente c’è e va sostenuta. Foggia e l’intera provincia hanno bisogno di impegno e di attenzione e lo Stato porterà avanti con costanza, rigore e determinazione la lotta alla criminalità organizzata».
Infine, il capogruppo Pd in commissione antimafia Walter Verini: «In questa realtà le mafie rappresentano davvero un allarme rosso, pericolosamente diffuso e invasivo. Con il capoluogo e altri sei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose. Ma, al tempo stesso, ha consentito di toccare con mano anche come magistratura, forze dell’ordine e della sicurezza, associazioni dell’Antimafia Sociale e del volontariato ( antiracket, antiusura, con molti imprenditori impegnati, Libera) stiano svolgendo un ruolo fondamentale, un lavoro in rete, di grande speranza». «La prima occasione sono le imminenti elezioni amministrative: è assolutamente fondamentale che le forze politiche e gli schieramenti applichino rigorosissimi criteri di trasparenza e legalità nella scelta dei candidati e nella formazione delle liste. Non può essere un auspicio, ma un obbligo politico. Etico, morale e istituzionale. Le audizioni hanno confermato poi la necessità di dare risposte urgenti in termini di organici degli uffici giudiziari, delle forze di polizia e di polizia penitenziaria ( «Ancora nel carcere dettano legge i criminali» ) di qualificare e potenziare gli strumenti investigativi come le intercettazioni. Ma quello che unanimemente è emerso è che accanto ad un forte impegno di contrasto, di controllo del territorio, occorre innanzitutto dare risposte sul piano sociale, culturale, economico».
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