Dopo la chiusura indagini arriva, in tempi brevi, la richiesta di rinvio a giudizio per Roberto Caracciolo, 57enne di Corigliano d’Otranto accusato di aver occultato il cadavere del padre Antonio, morto in casa a 83 anni, per continuare poi a riscuotere 10mila euro di pensione. L'uomo, stando alle ipotesi d'accusa formulate dal pm Luigi Mastroniani, risponde di occultamento di cadavere, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e indebito utilizzo di carte di credito. Dal gennaio scorso il 56enne è sottoposto alla misura di libertà vigilata, ricoverato in una comunità riabilitativa assistenziale (Crap) in seguito alla perizia disposta dalla Procura da cui è risultato parzialmente infermo di mente e incapace di stare in giudizio. Ogni sei mesi sarà nuovamente sottoposto a perizia, per verificare se il procedimento penale potrà o meno proseguire. L'uomo, difeso dall'avvocato Fabrizio Ruggeri, ha sempre negato che il corpo è rinvenuto lo scorso marzo nella cucina dell'abitazione del genitore, avvolto tra le coperte e posto su un lettino con un ventilatore acceso, fosse quello del padre che a suo dire si sarebbe trovato invece in Svizzera. l ritrovamento del cadavere del padre dell’imputato risale al 15 marzo 2023. Nei mesi successivi sono state eseguite diverse perizie. La consulenza medico legale, eseguita da Alberto Tortorella, ha escluso ipotesi di morte violenta, sebbene i resti dell’anziano fossero in avanzatissimo stato di decomposizione.
Gli accertamenti e il ventilatore
Da qui l’archiviazione dell’ipotesi di reato di omicidio volontario che era stata formulata proprio per supportare gli accertamenti sul corpo, al fine di verificare quale fosse stata la causa del decesso dell’anziano che è stata datata attorno al 2021.