Italia Viva si spacca sull'ex Ilva, i vertici contro Stellato

Italia Viva si spacca sull'ex Ilva, i vertici contro Stellato
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Mercoledì 11 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:03

Italia Viva sconfessa Massimiliano Stellato rispetto a quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale. In una nota, il partito spiega: «Il voto del consigliere Massimiliano Stellato nel consiglio comunale di Taranto sull’ordine del giorno che nega l’autorizzazione di una nuova Aia per Ilva è inaccettabile per l’intera comunità di Italia viva ed è soprattutto un’offesa per Matteo Renzi che da presidente del consiglio ha affrontato a viso aperto contro ogni populismo, integralismo e accanimento, i problemi di quella vertenza investendo oltre un miliardo sulla cultura, la sanità e lo sviluppo di quella città».

L'accusa

Secondo i dirigenti regionali «Di come sono state gestite quelle risorse e quanta occupazione hanno portato, dovrebbe occuparsi oggi un consigliere comunale. Togliere invece allo stabilimento l’autorizzazione a produrre vuol dire vanificare tutti quegli sforzi, che anche contro corrente, ma con coraggio sono stati presi dal governo Renzi per garantire salute e lavoro, come certificato dalla Corte costituzionale, a partire dai decreti con cui fu nominato stabilimento strategico per la nazione e imposta la facoltà d’uso che a furor di popolo si voleva togliere. Furor di popolo che il coraggio di Matteo Renzi e Teresa Bellanova in quegli anni ha sfidato, e che oggi invece si rincorre volendo negare l’autorizzazione a produrre senza motivo». 
Italia Viva Puglia poi aggiunge: «A meno che, per principio di precauzione come invocato dall’odg firmato dal consigliere Stellato, la si voglia togliere a chiunque produca emissioni, se pur entro i limiti di legge. La verità è che quell’odg è solo il pegno da pagare per tenere insieme IV con Pd, 5S e Verdi e l’ingresso del consigliere Stellato in maggioranza. Un pegno troppo grosso per chi crede che lo sviluppo, le idee, la politica, il riformismo, vengano prima di ogni populismo, e maggioranza politica. Un argomento cruciale la cui linea va discussa nelle sedi di partito, e non decisa su tavoli che non ci appartengono».
Insomma, Italia Viva sconfessa Stellato su tutta la linea e, soprattutto, sulla sua insistente ricerca di un posto nella maggioranza guidata da Melucci. Un prezzo che il partito ritiene evidentemente troppo alto da pagare rispetto alla tutela della coerenza con le linee politiche e programmatiche indicate da Renzi e Bellanova. D’altro canto, come si ricorderà, una delle obiezioni mosse a Melucci sull’ingresso di Iv in maggioranza, era proprio rappresentato dalla dissonanza politica sulla questione Ilva, al di là delle antipatie personali. Non si trattava, evidentemente, di una questione irrilevante. Va detto, infine, che questa “scomunica” non sembra il miglior viatico alla candidatura di Stellato alla segreterie regionale.
Per tutta risposta, Stellato ha scritto che «Dalla lettura dell’istanza di riesame Aia, presentata da Acciaierie Italia, si evince la volontà di continuare a produrre con i vecchi impianti a carbone, riaccendendo tutti gli altiforni, persino trasformandone uno in inceneritore. Inaccettabile. La trasformazione del ciclo produttivo del siderurgico, voluta dal Governo Draghi, con l’introduzione dell’idrogeno e del preridotto è l’obiettivo a cui non solo Taranto, ma l’Europa, tende». Secondo il consigliere regionale e comunale, le dichiarazioni dei coordinatori regionali uscenti di Italia Viva sono «fuorvianti e strumentali». 

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