Verso le Comunali, Congedo: «A sinistra pseudocivismo, noi uniti con Poli Bortone contro chi ha sgovernato»

Verso le Comunali, Congedo: «A sinistra pseudocivismo, noi uniti con Poli Bortone contro chi ha sgovernato»
di Paola COLACI
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Domenica 10 Marzo 2024, 16:25 - Ultimo aggiornamento: 16:41

Storico esponente del centrodestra leccese e candidato sindaco nel 2019 contro Carlo Salvemini, il deputato e coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, Saverio Congedo ora spiega le ragioni che hanno portato la coalizione alla candidatura di Adriana Poli Bortone. E boccia lo "speudocivismo" di Michele Emiliano e del centrosinistra a sostegno del sindaco uscente.
 

Saverio Congedo, deputato e presidente provinciale di Fratelli d'Italia, dopo quasi un anno di confronto interno la scorso sabato all'hotel Tiziano di Lecce il centrodestra ha presentato la candidatura a sindaco di Adriana Poli Bortone. Quali le ragioni di tempi tanto lunghi?
«Non lunghi, direi tempi giusti per l'obiettivo che fin da subito ci siamo dati di una candidatura attorno alle quali si potesse ritrovare tutta la coalizione. Scelta che si è rivelata vincente visto che oggi attorno alla figura di Adriana Poli Bortone si ritrova tutto il centrodestra unito e allargato a movimenti e realtà civiche che non si arrendono ad assistere inermi al declino della città. A riguardo mi piace ricordare anche il gesto responsabile di Paolo Pagliaro e Ugo Lisi che ringrazio».

Fratelli d'Italia, partito della premier Giorgia Meloni e del ministro Raffaele Fitto, avrebbe avuto il peso politico per indicare al tavolo del confronto un proprio candidato. Perché avete scelto di abdicare rispetto alla decisione?
«È vero.

Avevamo una nostra indicazione sulla quale avremmo potuto far valere il nostro peso politico e chiedere, e ritengo ottenere, la convergenza del centrodestra, ma abbiamo saggiamente scelto di anteporre l'interesse generale a quello del partito, tenendo anche nella dovuta considerazione le indicazioni e il lavoro fatto dai consiglieri comunali. Un atteggiamento maturo, da primo partito e forza di governo che ci sarà riconosciuto in futuro».

C'è già chi dalle parti del centrosinistra vi accusa di aver optato per la candidatura di Poli Bortone solo per opportunismo e incapacità di costruire una nuova classe dirigente. Cosa si sente di rispondere?
«È lecito aspettarsi da chi ha governato Lecce, sgovernato dal mio punto di vista, il resoconto di quanto fatto e, invece, siamo al ritornello già stantio sulle scelte degli avversari. Non mi sorprende ed anzi comprendo che evitino un confronto di merito avendo poco da raccontare e non essendo, evidentemente, soddisfatti dei risultati raggiunti. Sono, invece, convinto che attorno alla figura di Adriana Poli Bortone possa crescere ed affermarsi una nuova classe dirigente giovane e capace».

La senatrice Poli Bortone nel 2019 scelse di candidarsi a sindaco in solitaria proprio contro Saverio Congedo. Ora a cinque anni di distanza, lei è pronto a sostenerla incondizionatamente?
«Si, non c'è dubbio, avrà il mio sostegno, il sostegno di Fratelli d'Italia, quello di tutto il centrodestra. In questa fase storico politica per autorevolezza, esperienza e capacità già dimostrata sul campo è la figura che meglio può portare il centrodestra alla vittoria e dare alla città quella guida forte e esperta di cui ha bisogno. Peraltro, condividiamo la visione di Lecce come baricentro politico-amministrativo di un'area vasta costituita dal capoluogo e dai comuni dell'hinterland che era un punto di forza del mio programma nel 2019».

"Centrodestra unito" è uno dei leit motiv della coalizione: sarà davvero così?
«I fatti sono sempre più eloquenti di mille parole, la partecipazione e l'entusiasmo, al di là di ogni aspettativa, che tutti abbiamo toccato con mano la settimana scorsa, alla presentazione della candidatura, sono la dimostrazione di una unità vera e della voglia di vittoria del popolo di centrodestra».

Qual è, invece, il suo giudizio rispetto al sindaco uscente Carlo Salvemini ricandidato per il centrosinistra e alla sua amministrazione?
«Ho stima per Carlo Salvemini, ma il giudizio sull'operato della sua amministrazione è fortemente negativo. Serve un cambio di passo urgente per fare uscire Lecce dal declino e dal torpore in cui è costretta da sette anni di sinistra. Peraltro, il dato deludente delle primarie del centrosinistra dello scorso novembre, appena 4.300 partecipanti per un sindaco e una maggioranza in carica, è un segnale chiaro di insoddisfazione e stanchezza anche dei leccesi che lo hanno sostenuto nel 2019».

Il civismo di Michele Emiliano, determinante nel 2019 per la vittoria di Salvemini, ha mantenuto il suo appeal elettorale?
«Non c'è nulla di autentico nel civismo di Emiliano e delle sue diramazioni salentine. Parlerei piuttosto di pseudocivismo che in questi anni ha preso a destra e portato a sinistra grazie all'uso disinvolto delle leve del potere regionale. Non credo che i leccesi cadranno più nell'inganno, anche perché Lecce e il Salento hanno pagato un prezzo caro a questo modo di governare».

Alcuni esponenti del centrosinistra in testa l'assessore regionale Alessandro Delli Noci - affronteranno la tornata elettorale con drappelli almeno due o tre liste. A Fratelli d'Italia ne basterà solo una?
«Sì. Fratelli d'Italia concentrerà tutto il suo impegno in un'unica lista autorevole, con una forte rappresentanza femminile e giovanile, attenta del mondo delle professioni, dell'imprenditoria, del sindacato, dell'associazionismo e del volontariato. Con il Ministro Fitto siamo al lavoro per offrire ai leccesi una squadra capace, motivata e affidabile all'altezza del nostro grande leader Giorgia Meloni, il cui nome avremo nel simbolo della lista».

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