Nel calcio e nel basket Brindisi è ultima: il doppio lato di una stagione disastrosa. E all'orizzonte c'è l'inferno

Nel calcio e nel basket Brindisi è ultima: il doppio lato di una stagione disastrosa. E all'orizzonte c'è l'inferno
di Antonio SOLAZZO
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Martedì 12 Marzo 2024, 12:46

Dal paradiso all'inferno nell'arco di una sola disastrosa stagione. Lo sport brindisino si trova oggi di fronte a un punto di non ritorno, uno snodo determinante che rischia di portare le due realtà di maggiore rilievo nel territorio a una inesorabile doppia retrocessione. È questa la fotografia principale dell'annata nera vissuta fino a questo momento dal calcio e dal basket nel capoluogo adriatico: entrambe le compagini biancazzurre, infatti, si trovano all'ultimo posto in classifica nei rispettivi campionati di Serie C e di Serie A e, loro malgrado, vedono da molto vicino la possibilità di perdere la categoria. La matematica non condanna ancora nessuna delle due squadre, ma la sensazione a una manciata di giornate dal termine è che la strada sia tracciata e conduca verso palcoscenici ben diversi (e, naturalmente, inferiori) rispetto a quelli calcati in questa stagione. Eppure, il vento sembrava davvero in procinto di cambiare per il meglio.
Il Brindisi Fc, infatti, si vedeva proiettato verso il primo campionato di terza serie dopo 33 anni di assenza: la promozione conquistata al termine dello spareggio contro la Cavese sembrava aver ridato credibilità alla maglia con la V, troppo spesso bistrattata e relegata ai margini dei tornei interregionali, tra delusioni e fallimenti. D'altro canto, invece, l'Happy Casa Brindisi andava incontro alla dodicesima stagione consecutiva nel principale torneo cestistico nazionale, ciclo condito dalle due finali di Coppa Italia, dai play-off scudetto e dalle partecipazioni alle coppe europee. Le premesse per vivere una stagione da sogno c'erano tutte, ma l'alba di una «nuova era» si è trasformata lentamente nel tramonto dello sport brindisino. «Sono rammaricato, è davvero un peccato vedere una situazione del genere. Non mi sento di dare la colpa ai ragazzi che scendono in campo o agli allenatori che vanno e vengono, credo che il quadro sia molto più ampio di così», spiega Tonino La Palma, brindisino doc ed ex calciatore biancazzurro negli anni della Serie B.
«Il discorso è complicato, ci sono stati sicuramente alcuni errori di programmazione perché la C è un campionato difficile e impegnativo. Perché è stata smantellata la squadra dello scorso anno? È difficile capire le cause, ciò che sappiamo a oggi è che purtroppo il futuro è veramente incerto», chiude. «Io credo si sia perso il senso della misura. Nel calcio, come nella vita, l'umiltà non basta mai, fa sempre bene, mentre ritengo che in questo caso si siano fatti dei voli pindarici che non dovrebbero esistere», racconta Gigi Boccolini, prima calciatore e poi allenatore del Brindisi.
«Quest'anno si sono fatti errori su errori, si pensava che tutto fosse facile e dovuto ma invece ci vuole sempre la misura.

Bisogna sempre camminare a testa bassa e pensare ai gradini successivi che sono sempre i più insidiosi. La cosa più grave che ho letto è che il settore giovanile non si è presentato alla trasferta contro il Catania: questo accade quando manca l'umiltà, le promesse della Serie B in tre anni sono inaccettabili alla luce di queste difficoltà già esistenti», conclude.

Il basket

La situazione della pallacanestro, invece, è diversa nonostante il rischio di un epilogo molto simile.
«Il basket brindisino ha un background molto consolidato, 12 anni di Serie A sono un vero miracolo, ma la situazione di mercato che ogni anno costringe a rifare le squadre da zero porta dei rischi. Quest'anno le cose non sono andate bene dall'inizio», spiega Roberto Cordella, brindisino doc ed ex giocatore biancazzurro e della Nazionale. «La squadra è stata costruita male ed è stata investita da una serie di sfortune che hanno contribuito ai risultati troppo negativi collezionati finora. Io ho fatto 15 anni di Serie A e un paio di stagioni sono state perdenti: posso dire per la mia esperienza che, quando nei giocatori entra il tarlo della paura nella testa, diventa complicato andare avanti e vincere. La matematica non ci condanna ma ovviamente è molto dura, di base devo ammettere che la squadra mi sembra molto mediocre», conclude. «L'annus horribilis nasce secondo me dalla programmazione del precampionato», esordisce Lilli Colelli. «La squadra ha disputato tante partite amichevoli durante la fase di preparazione, ma poi sono arrivati gli impegni agonistici dovuti alla Fiba Europe Cup che hanno peggiorato il quadro. Giocare una gara ogni tre giorni nel mese di ottobre è un serio problema, nascono da qui i numerosi infortuni muscolari che hanno interessato tutti i giocatori e hanno reso la squadra quasi sempre incompleta. La società, nella persona del presidente Marino, ha dichiarato con onestà gli errori commessi in estate e ha cercato di rimediare nel miglior modo possibile con l'arrivo del top scorer dello scorso campionato (Frank Bartley) e con l'acquisto forse troppo tardivo del play e del pivot. Ora siamo aggrappati a un lumicino per sperare nella salvezza, bisogna puntare molto sulla classifica avulsa visto il deficit nella differenza canestri con le altre avversarie», chiude.
 

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