Licenziato per i troppi giorni di malattia: il giudice del lavoro reintegra banconista

Licenziato per i troppi giorni di malattia: il giudice del lavoro reintegra banconista
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Martedì 26 Settembre 2023, 13:45 - Ultimo aggiornamento: 16:18

Era stato licenziato per giusta causa essendosi assentato per motivi di salute per più di 180 giorni, ma il giudice del Lavoro di Taranto lo ha reintegrato perchè il datore di lavoro aveva applicato un contratto diverso da quello siglato, che prevede invece una differente modalità di calcolo del periodo di malattia da non superare.

Il ricorso vinto

A vincere il ricorso è stato un banconista di un bar-caffetteria assistito dall'avvocato Mario Soggia, legale dell'Usb di Taranto. Il giudice del lavoro del Tribunale di Taranto, Annamaria Lastella, ha dichiarato la nullità del licenziamento del lavoratore, comunicato all'interessato il 23 gennaio scorso, e ha dunque ordinato la sua immediata reintegrazione nel proprio posto di lavoro con condanna al pagamento di tutte le retribuzioni dal giorno del licenziamento fino all'effettiva reintegra.

Il datore di lavoro, ritenendo che il suo dipendente avesse superato il periodo di malattia massimo (si era assentato a più riprese tra il 28 ottobre 2021 e il 21 gennaio 2023), aveva disposto il licenziamento dello stesso. Nel fare il calcolo, secondo quanto riferisce in una nota il sindacato Usb, il titolare dell'attività avrebbe utilizzato il Contratto collettivo per i dipendenti da aziende del Terziario, della distribuzione e dei servizi, non considerando che il rapporto di lavoro era invece regolamentato dal contratto Pubblici esercizi , ristorazione collettiva e commerciale e turismo. Il Ccnl applicato dal bar interessato dispone che «in caso di malattia, il lavoratore ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di centottanta giorni per anno, intendendosi per tale il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre». In pratica ad inizio di ogni anno di calendario, il calcolo dei giorni di malattia si azzera e ricomincia da capo

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